Unione universitari: “Decine di occupazioni. Siamo equipaggio di terra della Flotilla”

“Dalle prime ore di questa mattina, si aggiungono alle occupazioni che abbiamo animato nei giorni passati di Roma e Padova quelle in decine di altre città italiane, studenti e studentesse hanno dato vita a una nuova ondata di mobilitazioni per la Palestina. Aule occupate, facoltà aperte, presidi e iniziative si stanno moltiplicando negli atenei di tutta Italia: da Ancona a Venezia, da Bari a Milano, da Lecce a Firenze, passando per Messina, Bologna, Trento, Verona, Parma, Urbino, Pavia, Modena”. Lo scrivono gli studenti dell’Udu, l’Unione degli universitari, che aggiungono: “lo facciamo a poche ore dall’abbordaggio della Global Sumud Flotilla da parte della marina israeliana, un attacco gravissimo a una missione umanitaria internazionale, che tentava di rompere l’assedio su Gaza portando aiuti, medici e soprattutto attiviste. La risposta arriva dagli spazi universitari: se cercano di fermare chi si muove per la libertà in mare, saremo noi a continuare da terra. Siamo l’equipaggio di terra, e non abbiamo intenzione di restare in silenzio”. “In queste mobilitazioni non c’è nulla di simbolico: c’è la volontà concreta di costruire spazi vivi, aperti, dove prendere parola su ciò che altrove viene oscurato. Stiamo riportando la Palestina al centro del dibattito pubblico, accendendo una luce lì dove si cerca di spegnerla. Non accettiamo più la retorica della neutralità, né nei nostri atenei né nelle istituzioni. Le università italiane devono uscire dall’ambiguità: rompere ogni collaborazione con enti e istituzioni complici dell’occupazione, e prendere posizione. Non si può più restare a guardare. “Quello che sta accadendo in Palestina è un crimine davanti agli occhi del mondo. Se chi dovrebbe parlare sceglie il silenzio, lo romperemo noi. Se continuano a ignorare la nostra voce, alzeremo il volume. Le occupazioni in corso oggi sono solo l’inizio. Siamo in movimento, e non ci fermeremo”, conclude Udu.