E anche i luoghi più marginali — una terrazza trasformata in giardino di sculture, sedute che si fanno vasi monumentali — diventano protagonisti discreti di una narrazione fatta di dettagli. Con l’arrivo di Millie, la cagnolina, ogni scelta si è arricchita di praticità, prediligendo materiali resistenti che non rinunciano però a eleganza e raffinatezza.
«Con Millie», racconta Katie, «molte decisioni si sono fatte più pratiche: materiali resistenti, tessuti che non si rovinano facilmente. Volevo che la casa fosse elegante, ma anche che si potesse vivere senza paure».

Sotto la pergola, il tavolo da pranzo Hunter in teak rigenerato di Teak Warehouse, attorno, le sedie Balcony di DWR in verde con cuscini rivestiti in lino color rame di Rose Tarlow. A completare la scena, un vaso vintage Ozark scelto da Faire du Vert.Courtesy of Katie Salove Design Studio. Stylist by Lisa Rowe. Photographer by Sam Frost.

Nel patio, vasi selezionati da Berbere World Imports dialogano con il grande contenitore de The Tropics, che accoglie un’euforbia maculata dal portamento scultoreo. Accanto, una sfera in pietra — sempre firmata The Tropics — completa la composizione, insieme a una ricca varietà di piante.Courtesy of Katie Salove Design Studio. Stylist by Lisa Rowe. Photographer by Sam Frost.

L’outdoor living si anima con le iconiche sedute in cemento di Berbere Imports e la poltrona Shore di HD Buttercup, con struttura in acciaio verniciato antracite. I tavolini — uno sgabello modernista vintage in legno verde di Counter Space e un side table geometrico in acciaio traforato di Faire du Vert — aggiungono ritmo.Courtesy of Katie Salove Design Studio. Stylist by Lisa Rowe. Photographer by Sam Frost.
Perché i colori dell’autunno ci piacciono così tanto?
In questo equilibrio tra memoria e contemporaneità, l’arte diventa il filo conduttore. L’opera di Gail Stoicheff, arrivata da New York, accoglie come un ricordo vivo, mentre le ceramiche di Brie Ruais, il Moon Jar di Jotham Hung e la tela di Maja Dlugolecki restituiscono la forza creativa di Los Angeles. Le superfici materiche — un comò in canapa, lampade in ceramica, un plaid intrecciato — aggiungono profondità tattile, trasformando ogni ambiente in un’esperienza sensoriale. Nulla è casuale, tutto è calibrato: dal living aperto agli amici alla camera da letto pensata come rifugio intimo, la casa si offre come un racconto continuo. Un dialogo tra costa Est e costa Ovest, tra radici e nuovi inizi, tra ciò che Meredith porta con sé e ciò che ha scelto di abbracciare. Un equilibrio sottile, che trasforma l’abitare in poesia.