Il traguardo è stato possibile grazie all’aumento di valore delle azioni di Tesla, in recupero dopo il parziale allontanamento dell’imprenditore dall’amministrazione di Donald Trump, ed è ora a metà strada dal diventare il primo trilionario della storia. Intanto, nelle sue aziende, continua la fuga di dipendenti e dirigenti
Armando Bavaro
2 ottobre – 15:46 – MILANO
Come riportato da Forbes, Elon Musk è diventato la prima persona con un patrimonio netto stimato di 500 miliardi di dollari: il capo di X, Tesla e SpaceX, che lo scorso dicembre era diventato il primo uomo a superare i 400 miliardi di dollari di patrimonio netto, è l’uomo più ricco del mondo ed ha ora un vantaggio di circa 150 miliardi di dollari sul co-fondatore di Oracle Larry Ellison. Il merito è da attribuire soprattutto al prezzo delle azioni di Tesla, che sono cresciute del 4% nella giornata di mercoledì 1° ottobre (per poi chiudere a +3,31%) e che hanno aggiunto al patrimonio personale dell’imprenditore di origine sudafricana ben 9,3 miliardi di dollari, mentre gli investitori continuano a premiare la prospettiva di un Musk più concentrato su Tesla. Il titolo del produttore di auto elettriche ha quasi raddoppiato il proprio valore da quando, nella conference call sui risultati di aprile, lo stesso Musk aveva annunciato che avrebbe ridotto il suo ruolo come capo del Department of Government Efficiency (Doge) dell’amministrazione Trump per dedicarsi di più a Tesla. Con la capitalizzazione di mercato tornata a un passo dal record assoluto toccato a dicembre (meno del 10%), la quota del 12% di Musk in Tesla vale oggi 191 miliardi di dollari. Un significativo rialzo per le azioni della casa automobilistica che nei mesi di impegno politico dell’imprenditore avevano subìto un notevole contraccolpo, con numeri che hanno colto di sorpresa analisti ed investitori: Tesla infatti ha annunciato di aver consegnato più di 497 mila veicoli tra luglio e settembre, un dato in crescita del 7,4% rispetto alle circa 463 mila unità dello stesso periodo del 2024 e ben al di sopra delle circa 443 mila unità stimate. Negli Stati Uniti le consegne hanno beneficiato della corsa all’acquisto di auto elettriche prima della scadenza del credito d’imposta da 7.500 dollari a favore dei consumatori, fissata al 30 settembre. Questa situazione ha temporaneamente rilanciato la domanda nel continente americano compensando la debolezza dei mercati europei, dove le immatricolazioni Tesla hanno registrato un calo del 22% ad agosto e del 33% nei primi mesi del 2025, a fronte di una crescita del 27% del mercato EV complessivo.
le aziende di elon musk—
Tesla non è però l’unica azienda a cui Musk deve la sua fortuna da mezzo trilione. La sua compagnia spaziale SpaceX, fondata nel 2002, è oggi valutata 400 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 350 miliardi del dicembre scorso. Musk detiene circa il 42% di SpaceX, pari a 168 miliardi di dollari. C’è poi xAI Holdings, nata a marzo dall’unione della sua nuova società di intelligenza artificiale, xAI, con la piattaforma social acquistata nel 2022, X (ex Twitter), in un’operazione che ha valutato la società combinata 113 miliardi. Musk possiede circa il 53% di xAI Holdings, pari a 60 miliardi di dollari. Con un patrimonio di appena 24,6 miliardi nel marzo 2020, grazie al boom di Tesla è diventato il quinto uomo della storia a superare i 100 miliardi nell’agosto dello stesso anno. A gennaio 2021 è stato per la prima volta l’uomo più ricco del mondo, con 190 miliardi circa. Poi, a settembre 2021, è diventato il terzo della storia a superare i 200 miliardi (dopo Jeff Bezos di Amazon e Bernard Arnault del gruppo del lusso Lvmh). A novembre 2021 ha toccato i 300 miliardi, e a dicembre 2024 i 400 miliardi: se mantenesse questo ritmo, Musk potrebbe anche diventare il primo trilionario al mondo prima di marzo 2033.
l’esodo dei dipendenti, tra burnout e tensioni politiche—
In contemporanea con questo successo personale, Elon Musk deve fare i conti con la fuoriuscita dalle sue aziende di numerosi dirigenti e operai: come sottolineato dal Financial Times, a lasciare le loro posizioni negli ultimi mesi sono stati i responsabili vendite di Tesla negli Stati Uniti, membri del team Optimus robot e AI, oltre al direttore informatico e a vari componenti delle relazioni pubbliche. Più rapido ancora il turnover nella start up xAI dove hanno presentato le dimissioni in rapida successione il direttore finanziario Mike Liberatore e il consulente legale Robert Keele; le uscite seguono quelle della ex amministratrice delegata di X, Linda Yaccarino. Secondo ex e attuali dipendenti, sottolinea ancora il quotidiano finanziario, la cultura del lavoro “24/7 stile campagna elettorale” voluta da Musk e la sua crescente esposizione politica, dal sostegno a Donald Trump alla difesa di figure dell’estrema destra, hanno contribuito a creare un certo disagio oltre che un calo del morale e della fidelizzazione interna. Il malcontento si è aggravato dopo i licenziamenti di massa di aprile 2024, quando furono lasciati a casa 14.000 lavoratori e dopo la decisione di Musk di ridurre gli investimenti in veicoli elettrici e batterie a favore di robotica e IA. Di fronte a questa situazione, il presidente di Tesla Robyn Denholm ha tuttavia ribadito che l’azienda “resta una calamita per i talenti”, mentre lo stesso Musk, interrogato sulla questione, non ha rilasciato dichiarazioni.
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