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Deficit al 3% già quest’anno. Pil allo 0,5% nel 2025 e allo 0,7% nel 2026, con un potenziale effetto espansivo di un decimale derivante dalla manovra. Il governo aggiorna le stime macro e fissa la rotta e i margini per le prossime misure economiche. A partire dalla legge di bilancio, la quarta dell’esecutivo Meloni, che prenderà le mosse da alcune priorità: fisco, famiglie e lavoro, con l’incognita però ancora tutta da verificare delle spese per la difesa. Il nuovo quadro programmatico della contabilità statale è fissato nel Dpfp, il Documento programmatico di finanza pubblica approvato dal Cdm, che aggiorna le previsioni di aprile e traccia le direttrici di quella che sarà la prossima manovra.
Il tasso di crescita del Pil programmatico si attesta per il 2026 allo 0,7%; nel 2027 allo 0,8%; nel 2028 allo 0,9%. Il tasso di crescita tendenziale risulta pari allo 0,7% nel 2026 e nel 2027 e allo 0,8% nel 2028. Lo rende noto il Mef al termine del cdm che ha approvato il Dpfp. «Tali dati – afferma il ministero – si basano su stime assai prudenziali che allo stato risentono anche del contesto geopolitico internazionale».
Dpfp in Aula il 9 ottobre
Il testo, approvato dal consiglio dei ministri, verrà poi inviato a Bruxelles e alle Camere, che hanno già calendarizzato l’esame in Aula per il 9 ottobre. La crescita viene leggermente rivista al ribasso rispetto alle stime di sei mesi fa del Documento di finanza pubblica (Dfp), che fissavano l’asticella del Pil al +0,6% quest’anno e al +0,8% il prossimo.
Deficit/Pil al 3% quest’anno
Il segnale positivo arriva dall’indebitamento: grazie al buon andamento della spesa primaria netta, il deficit che ad aprile veniva stimato al 3,3% è ora proiettato sul 3% nel 2025, agganciando una soglia cruciale per poter sperare nell’uscita dalla procedura per deficit eccessivo avviata nel luglio 2024 con un anno d’anticipo (il Dfp immaginava la discesa sotto il 3% solo nel 2026, con un deficit al 2,8%).
Debito in riduzione nel 2027, scende a 136,4% nel 2028
«Il debito del Dpfp si attesta su valori inferiori al Psb (dove era pari al 137,8 nel 2026) e, in termini programmatici, in riduzione anche rispetto a quelli tendenziali del documento di primavera. Tale indicatore inizia a ridursi già nel 2027 e si attesta nel 2028 a un valore pari al 136,4 quando verrà meno l’effetto del superbonus». Lo fa sapere il Mef in una nota sul Dpfp.