Nella partita – ricatto? – dei dazi introdotti dal presidente USA Donald Trump contro le economie di mezzo mondo, c’è un dettaglio non da poco che ha preoccupato le associazioni a tutela gli interessi dei ciclisti e degli utenti attivi della strada. In occasione dell’accordo tra Unione Europea e Stati Uniti siglato in agosto sulle tariffe al 15% l’Ecf, Federazione europea delle associazioni di ciclisti, di cui Fiab fa parte, ha denunciato il rischio che nel Vecchio continente vengano venduti modelli non in linea con gli standard di sicurezza. In particolare gli ingombranti pick-up.
«Questo accordo quadro – ha dichiarato senza giri di parole Fabian Küster, direttore della difesa e degli affari dell’Ue presso l’Ecf – è un tradimento dell’impegno dell’Unione per la sicurezza stradale. Accettando il riconoscimento reciproco degli standard dei veicoli con gli Stati Uniti, la Commissione europea sta aprendo la porta ai veicoli che non soddisfano le nostre norme di sicurezza duramente conquistate». Per risolvere quelli che Trump ha da sempre definito come squilibri commerciali con l’Europa, Bruxelles sarebbe dunque pronta ad aprire le porte a quattro ruote molto più grandi rispetto agli standard.
Da parte sua, Ecf ha chiesto alla Commissione di fare marcia indietro e ritirare questa clausola. Uno studio citato dalla Federazione europea informa di un dato eloquente che collega peso del veicolo a rischi crescenti in caso di sinistro: in un incidente tra un’auto di 1600 kg e una di 1300 kg chi sta nel mezzo più pesante ha il 50% in meno di rischi di mortali, mentre questi ultimi aumentano dell’80% per guidatore e passeggeri dell’altro.
La questione dunque non riguarda soltanto pedoni e ciclisti, ma tutte le utenze della strada. Sulla sicurezza l’Europa e gli Stati Uniti sembrano aver seguito percorsi diversi negli ultimi anni: se nel primo caso i morti sulle strade sono calati del 21% dal 2010, Oltreoceano le vittime sono cresciute del 30%.
