Hojlund e De Bruyne, la coppia Champions. Due gol e due assist, il loro marchio sul successo prezioso e sofferto del Napoli ai danni dello Sporting. L’avvio degli azzurri era stato ad alta intensità, con un’ottima percentuale di possesso palla, contro un avversario bene organizzato e attento a coprire gli spazi. E qui vi è stata la prima fase difficile della partita. Lo scenario è cambiato quando Hojlund ha messo a segno la prima rete a capo di una straordinaria giocata del belga, partito palla al piede dal limite della sua area e bravissimo, dopo aver saltato tre avversari, ad aprire il varco per la punta, preciso nel colpire Rui Silva.

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L’asse avrebbe funzionato nella ripresa, altro assist del belga e altro gol del danese, preso – a 50 milioni – da De Laurentiis dopo l’infortunio di Lukaku. Nel finale loro hanno scacciato le ansie della squadra, che era stata raggiunta dallo Sporting a causa del regalo di Politano: un evitabile fallo da rigore. De Bruyne e Hojlund hanno offerto la loro migliore versione e, al di là dell’aspetto tecnico, ve ne è stato uno motivazionale, ancor più importante, dopo la sconfitta al Meazza e – per quanto riguarda Kevin – il caso che si era aperto per la sua reazione alla sostituzione e la replica di Conte, a cui l’ex campione del City ha ovviamente stretto la mano ieri quando è stato sostituito.

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Hojlund ha sfruttato due armi del suo repertorio per i due gol (ne ha fatti 7 in 8 gare di Champions, una media alla Haaland): velocità ed elevazione. Ad innescarlo De Bruyne, su cui si erano ascoltati discorsi fuori luogo dopo la partita di Milano. È opportuno ribadire che è un super valore aggiunto per il Napoli e si è visto sulla ribalta calcistica più importante. Lo Sporting non era avversario di basso livello. Ha giocatori di spessore e una buona organizzazione, per sfondare il muro di Rui Borges era necessaria una spettacolare giocata come quella di De Bruyne, che ha raccolto applausi a scena aperta. Li avrebbero senz’altro ricevuti a inizio ripresa Politano e Beukema se non avessero puntato la curva A anziché lo specchio della porta avversaria. Tiri con un eccesso di sicurezza che non ha consentito di raddoppiare e blindare il successo.

La partita è rimasta in bilico, anche se sembrava che il Napoli fosse in pieno controllo. Gli azzurri sono stati raggiunti dallo Sporting, a segno con il rigore di Suarez. Una grave leggerezza il tocco del generoso Politano sul piede di Araujo. Conte ha tirato fuori il capitano e McTominay, in questa fase al di sotto dei livelli della scorsa stagione. Dentro Neres e Lang per attaccare e coprire. Lo Sporting è arrivato vicinissimo al raddoppio con Goncalves prima del fantastico raddoppio di Hojlund. C’è stata tra una rete e l’altra del danese una fase di sofferenza e la squadra ha confermato la sua capacità di saper fare fronte alle difficoltà, così come è accaduto anche nel finale, quando è stato necessario difendere il successo con i denti e la parata di Milinkovic Savic al quarto minuto di recupero. Il Napoli torna al Maradona domenica per la partita contro il Genoa, avversario che nello scorso maggio aveva costretto gli azzurri a frenare nella corsa verso lo scudetto. Il calendario concede il vantaggio di questo agevole turno in casa contro l’ultima in classifica mentre le due squadre che condividono il primo posto dovranno giocare in trasferta, la Roma a Firenze e il Milan sul campo della Juve. È l’occasione per un allungo prima della sosta, da conquistare con la grinta sottolineata da Conte, orgoglioso di guidare «una squadra vera».

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L’agguato di una fazione violenta del tifo azzurro ai portoghesi ha turbato la vigilia della notte che ha segnato il ritorno della Champions a Napoli. Un commando con caschi e bastoni si è inoltrato ieri pomeriggio nelle strade del centro a caccia dei tifosi dello Sporting. Una vergogna della MalaNapoli, di una porzione della città limitatissima rispetto a una maggioranza sanissima. «Non riuscirò mai a capire per quale motivo le competizioni sportive debbano diventare occasioni di scontro di una parte delle tifoserie: la violenza non sarà mai tollerata», il commento del prefetto Di Bari, che molto si sforza per imporre il rispetto della legalità a Napoli. I tifosi veri sono quelli che in curva B hanno esposto lo striscione “Basta guerre basta atrocità”, per non dimenticare nella