La storia tratteggiata da Andrés Adolfo Marengo nella sua prima conferenza stampa da presidente dell’Ars et Labor Ferrara – la nuova SPAL – è quella di un ex insegnante di storia, ora imprenditore appassionato di sport, coinvolto da alcuni amici in un’avventura calcistica in una città di cui sapeva poco o nulla, ma della quale ora è innamorato. Gli amici in questione sono Pierpaolo Triulzi e Juan Martin Molinari, per quanto quest’ultimo – in teoria artefice della ripartenza – non sia mai stato apertamente menzionato durante i 25 minuti di incontro con la stampa al centro sportivo “G.B. Fabbri”.
Marengo è sembrato rilassato, sorridente, disponibile al confronto. Quasi ansioso di raccontare cosa aveva in mente. Tanto che la conferenza stampa è iniziata addirittura in anticipo (con la proprietà americana di norma era il contrario) ed è stata preceduta da un gesto dal forte valore simbolico: la firma su quello che aveva tutta l’aria di essere un atto notarile ricevuto dalle mani del direttore generale Bruno Pradines. Il sigillo ufficiale sull’inizio della sua presidenza che promette di marcare una discontinuità netta con quella precedente di Joe Tacopina, fatta di promesse non mantenute e assenze prolungate, soprattutto dal 2023 in poi.
Le modalità comunicative tuttavia non sono sembrate granché diverse, tra considerazioni di carattere molto generale e risposte talvolta preimpostate a prescindere dalla profondità della domanda. Marengo tuttavia è sembrato non avere problemi ad affrontare l’argomento di certi articoli di stampa argentini che lo accostano ad affari torbidi e gli attribuiscono amicizie discutibili come quella con Marcelo Tinelli. Da parte sua ha smentito ogni accusa e persino ha scherzato sulle motivazioni che hanno portato l’autore dell’articolo a citarlo ripetutamente.
Quello che si sa è che Marengo è coinvolto direttamente nella gestione del Colegio Hans Christian Andersen, una grossa scuola privata che ha due sedi in Argentina – una a Buenos Aires e l’altra a General Pacheco, 25 km più a nord – e venne fondata alla fine degli anni Sessanta dai genitori dell’attuale presidente della SPAL. Oltre a questo avrebbe interessi anche nel settore immobiliare e agricolo.
Quello che in teoria è ancora oggi il socio al 50% di Molinari (ma lì dovranno parlare le visure camerali alla luce del nuovo organigramma) si è espresso nella sua lingua madre, lo spagnolo, ma ha dato prova di comprendere l’italiano e ha assicurato di essere impegnato nel prendere lezioni a cadenza regolare per parlarlo sempre più fluentemente.
INTRODUZIONE – “Mi presento, sono Andrés Marengo. Sono alla guida di una squadra di lavoro arrivata a Ferrara per riportare la SPAL nel posto che merita, con duro lavoro, obiettivi chiari e la consapevolezza che si tratta di un processo iniziato nei primi giorni di agosto. Speriamo che tale percorso si concluda con un successo alla fine del campionato. Pensiamo ai due percorsi della squadra – campionato e coppa – puntando sui giovani. Oggi abbiamo 150 ragazzi che competono: abbiamo formato squadre giovanili e costruito anche un grande team amministrativo per la società”.
ESPERIENZA – “Nel mondo del calcio è la mia prima esperienza, ma negli ultimi 25 anni mi sono occupato di squadre di hockey su prato (sport molto popolare in Argentina, ndr) e di rugby. Ripeto, faccio parte di un gruppo che è venuto a Ferrara a fine luglio con l’idea di riportare la SPAL in alto. Prima di luglio la SPAL non aveva né una squadra di giocatori né personale amministrativo. Abbiamo lavorato duramente per trovare calciatori di alto livello con le caratteristiche tecniche necessarie. Allo stesso tempo, abbiamo ricostruito l’area amministrativa coinvolgendo anche persone che avevano lavorato nella precedente gestione: abbiamo fatto colloqui e sono rimasti con noi coloro che hanno accettato la sfida di riportare Ferrara nel posto che merita”.
ATTACCANTE – “Come ho detto, abbiamo costruito una rosa di 26 giocatori e, insieme alla società, ci siamo dati un margine di 7-10 partite per valutare la condizione dei calciatori e la risposta in campo. Da lì capiremo come intervenire per rinforzare ulteriormente la squadra. È molto difficile creare una squadra da zero: i giocatori arrivano da contesti diversi, con esigenze e caratteristiche differenti, e anche lo staff tecnico è nuovo. Serve tempo per trovare l’alchimia e diventare una vera squadra. È un lavoro duro che richiede grande costanza”.
TEAM DI LAVORO – “Massimiliano Mamini è il direttore commerciale, Bruno Pradines è il direttore generale, Filippo Mamini segue la comunicazione (assieme a Mirco Gadda, ndr), poi il resto dello staff amministrativo sta lavorando in questo momento perché sabato c’è una partita importante per noi. Pierpaolo Triulzi (che non fa parte dell’organigramma in modo formale, ndr) è un amico e un consigliere che mi sta aiutando a capire meglio un ambiente nel quale sto facendo la mia prima esperienza”.
PRESENZA – “Sto preparando i documenti per prendere la residenza a Ferrara e al momento vivo in una casa in affitto. Questa città mi piace molto e la gente è molto gentile e rispettosa. Sarò sicuramente qui: sto già studiando l’italiano con lezioni tre volte a settimana per avere un rapporto più semplice con tutti”.
STAMPA – “Stiamo organizzando un piano settimanale dedicato ai media: ogni settimana un giocatore parlerà con la stampa, a rotazione. Oltre ai giocatori, parleranno anche i direttori generali, l’allenatore e ovviamente il presidente (ride, ndr).Credo sia fondamentale lavorare in armonia e avere il tempo necessario per costruire una squadra che fino a luglio non esisteva”.
MERCATO ARGENTINO – “La nazionalità dei giocatori non conta: guardiamo solo alla qualità. Se ci sarà un lituano forte, prenderemo lui. Gli attaccanti sono difficili da trovare ovunque – Spagna, Uruguay, Argentina – perché sono le perle del calcio. Tutti vorrebbero un giocatore da 15 gol garantiti a stagione ma non sono così semplici da scovare”.
ILLAZIONI DI STAMPA – “Ho sempre lavorato con la mia famiglia in ambito educativo. Non conosco Marcelo Tinelli e, per essere presidente, bisogna presentare documenti validi. Il mio casellario giudiziario è pulito, non ho denunce né condanne in Argentina. Le accuse uscite sono bugie di un giornalista, non capisco il motivo. Non ho scheletri nell’armadio: sono stato professore di storia fino ai primi anni 2000, forse quel giornalista non aveva passato l’esame di storia in marzo quando insegnavo e allora se l’è presa”.
FORZA ECONOMICA – “Abbiamo rispettato tutte le richieste stabilite dal sindaco Fabbri. Stiamo pagando tutte le spese del club e, insieme allo staff tecnico, stiamo investendo per rafforzare la squadra. Siamo tutti parte della stessa squadra: sponsor, Comune e società. Abbiamo preso un impegno e lo stiamo rispettando”.
ha collaborato Alessandro Orlandin