Uno dopo l’altro sono stati letti i nomi di tutti i 1.650 operatori sanitari uccisi a Gaza. Tutto tra lumini e lanterne.

È la manifestazione che si è svolta nella serata di giovedì 2 ottobre in diversi ospedali di Milano, tra cui il Niguarda, il Policlinico e il Besta.

L’iniziativa, hanno spiegato i promotori, è nata come gesto simbolico e collettivo per richiamare l’attenzione sulla crisi sanitaria e umanitaria in corso a Gaza. “In qualità di professionisti della salute – avevano sottolineato gli organizzatori – i valori deontologici che ci accomunano, la tutela della vita e della dignità umana, ci impongono di non rimanere in silenzio”.

Nessuna interruzione di servizio

Il presidio si è svolto al di fuori dei locali ospedalieri, fuori dall’orario di lavoro e senza intralcio alle attività sanitarie né al passaggio degli utenti. La manifestazione, apartitica e pacifica, ha voluto ribadire “il senso di responsabilità del personale sanitario di fronte a una crisi globale che riguarda direttamente il diritto alla salute”.