Oscar Piastri ritrova il sorriso: il leader del mondiale mette la sua McLaren davanti a tutti nella seconda sessione di prove libere del GP di Singapore che si è svolta in notturna. Il neozelandese con un treno di soft è arrivato a 1’30”714 con la monoposto papaya in un turno interrotto due volte dalla bandiera rossa. Due incidenti e una serie di strisciate sui muretti. 

Lando Norris è solo quinto a quasi mezzo secondo dal compagno di squadra, ma l’inglese è stato vittima di un problema in pit lane: la MCL39 era nella corsia di accelerazione quando dal box Ferrari è uscito Charles Leclerc che non ha capito il segnale del suo capo meccanico. Risultato: il monegasco con il massimo sterzo colpisce con l’anteriore della SF-25 l’ala anteriore della McLaren. La macchina papaya rimbalza e va a strusciare contro il muretto dei box. Lando ci rimette l’ala anteriore che viene sostituita, mentre Leclerc finisce sotto investigazione rischiando due posizioni in griglia. 

La Ferrari, comunque, non è protagonista se non per fatti che non sono di pista: Charles Leclerc è nono seguito da Lewis Hamilton decimo ad appena 25 millesimi. La rossa non ha il passo perché paga oltre sette decimi da Piastri e continua a essere molto nervosa, tant’è che l’inglese ha abortito più di un giro e il suo tempo lo ha timbrato con la media: brutto segnale. 

E allora non deve sorprendere se al secondo posto spunta Isack Hadjiar con la Racing Bulls: il francese con 1’30”846 è a 132 millesimi dalla vetta e precede niente meno che Max Verstappen, ottimo terzo seguito dall’Aston Martin dell’immarcescibile Fernando Alonso, carichissimo del quarto tempo. 

La macchina di Faenza continua a stupire, ma è chiaro che l’olandese non ha ancora tirato fuori tutto dalla sua RB21 che sembra in grado di fare bella figura anche su un tracciato come quello di Marina Bay, teoricamente ostico per la monoposto di Milton Keynes. Max ha confermato l’uso della nuova ala anteriore con più resistenza nell’ultimo flap, mentre Yuki Tsunoda con la versione standard non è andato oltre l’11esima piazza, lasciando questa volta otto decimi all’olandese. 

La buona forma dell’Aston Martin è garantita anche dalla sesta piazza di Lance Stroll: il canadese ha messo la verdona davanti alla Haas di Esteban Ocon, settimo, e alla WIlliams di Carlos Sainz. 

George Russell ha… assaggiato la barriera all’uscita della curva 16: l’inglese all’ultimo istante ha provato a cambiare traiettoria per entrare nella via di fuga, dove in precedenza si era infilato Kimi Antonelli, senza conseguenze. La W16, probabilmente, aveva perso l’aderenza delle ruote anteriori per il T-tray che strisciava sull’asfalto.  

Il risultato è che George si è schiantato contro le protezioni frontalmente, strappando l’ala anteriore e danneggiando la sospensione anteriore sinistra. Il pilota Mercedes è riuscito a ripartire, rientrando ai box con i propri mezzi. Alla prima analisi dei tecnici della Stella è parso chiaro che il turno fosse finito. La direzione gara ha interrotto la sessione dopo 20 minuti di lavoro perché è stato necessario togliere i detriti e ripristinare le barriere.  

Non sono passati tre minuti dalla ripartenza che Liam Lawson (17esimo) si è schiantato all’uscita dell’ultima curva con la Racing Bulls. Il neozelandese è stato sorpreso da un sovrasterzo dopo aver messo una ruota posteriore sullo sporco: la VCAR 02 è andata a urtare con la ruota posteriore e poi, rimbalzando, anche con quella anteriore. Nell’impatto la gomma si è staccata dal cerchio e il pattino ha cominciato a strisciare sulla pista generando un piccolo principio d’incendio. Liam ha arrestato la vettura prima dell’ingresso dei box e la direzione gara ha esposto la seconda bandiera rossa. C’è voluto una gru per spostare la monoposto di Faenza, mentre i commissari ripulivano il tracciato.  

Russell è ultimo avendo coperto solo sei giri prima di sbattere, ma non è andato molto meglio Kimi Antonelli con l’altra Mercedes: il bolognese ha dovuto abortire un buon giro con le soft per una bandiera rossa e poi il team di Brackley ha voluto che dedicasse la porzione rimanente della sessione per effettuare un long run con un treno di medie. Il 18esimo tempo, quindi, non è indicativo del ragazzo italiano. 

Oliver Bearman con la seconda Haas è12esimo e precede Alexander Albon. L’amglo thailandese è riuscito a girare dopo aver saltato il primo turno per un problema al brake by wire nella prima sessione. La Sauber non ha impressionato: Nico Hulkenberg e Gabriel Bortoleto sono 14esimo e 15esimo. Entrambi hanno baciato i muri e se la sono cavata a basso prezzo. 

Che dire dell’Alpine? È l’ultima forza in campo: Pierre Gasly si aggrappa a un 16esimo posto, mentre Franco Colapinto è penultimo. L’argentino patisce molto una monoposto che non ha niente da dargli… 

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