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I principali programmi sanitari degli Stati Uniti restano in vigore grazie a misure di emergenza durante lo “shutdown” del governo federale, scattato mercoledì a seguito del mancato accordo tra Repubblicani e Democratici in merito a una nuova legge di spesa. Il sistema di assistenza sanitaria ha subito nondimeno forti ripercussioni: il dipartimento della Salute sospenderà 32.460 dipendenti, pari al 41 per cento del personale complessivo.

L’erogazione dei pagamenti nell’ambito dei programmi Medicare e Medicaid sono garantiti almeno fino all’inizio del prossimo anno, ma si prevedono ritardi nell’assistenza e nella telemedicina, tornata ai limiti pre-pandemia. Agenzie come l’Agenzia federale per gli alimenti e i medicinali (Fda), i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) e gli Istituti nazionali di sanità(Nih) manterranno gran parte delle attività essenziali, seppur con funzioni ridotte e ritardi nelle approvazioni di nuovi prodotti. I Cdc, già colpiti da 600 licenziamenti lo scorso agosto, ne prevede ulteriori 1.563.

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