Dal cinema alla tv, passando per il teatro Paolo Kessisoglu però ha ben chiari i ricordi che lo legano a Genova. “Famiglia piccolo-borghese di commercianti, mamma casalinga, una sorella di due anni e mezzo più grande che era il mio opposto – ha affermato l’attore a Paolo Kessisoglu – C’è Da Fare”. In onda lunedì 29 settembre alle 21:00 su Sky TG24, sabato 4 ottobre alle 12:00 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand – e quindi pacata, brava a scuola e carina, mentre io ero molto vivace, poco studioso e un casinaro. Una volta ho dato fuoco alla tenda di camera mia. Guardavo sempre la serie ‘Dynasty’, i cui personaggi a volte buttavano le lettere nel camino e per imitarli ho dato fuoco ad una lettera e l’ho buttata dall’altra parte della camera non vedendo ci fosse la tenda”.
“Al liceo andavo ad una scuola internazionale tedesca, – ha continuato – dove ho studiato bene il tedesco, ma io questa lingua l’ho praticamente parlata dall’asilo alla maturità. La scelta di questa scuola con indirizzo linguistico è da associare probabilmente a mio padre, che apprezzava lo status internazionale del liceo in questione e dava molta importanza alle lingue in generale”.
Il sodalizio con Bizzarri nasce ai provini del Teatro Stabile di Genova: “Noi ci siamo incontrati lì. Io suonavo e quando decidemmo di provare a copiare Gaber, scrivendo qualcosa legato al teatro-canzone, avendo uno strumento come amico potevamo subito metterlo in pratica. Il teatro-canzone di Gaber è stato l’inizio dell’amicizia tra me e Luca”. Ma non fu amore a prima vista: “Io lo salutai, ma lui rispose dicendomi ‘io ci sarò, tu non lo so’. Poi mi hanno preso e ho scoperto che era il quarto anno che provava a entrare. Faceva tanto il bullo, ma poi… Menomale che abbiano preso pure lui, senza di lui la nostra storia sarebbe cambiata”.
“Spesso per strada mi chiedono ‘Salutami quell’altro’ oppure ‘Dov’è quell’altro?’. – ha continuato – C’è questo desiderio che la coppia esista anche a casa, come Sandra e Raimondo. Noi non siamo loro: crescendo e vivendo in città diverse le nostre vite si sono divise, ma quello che conta è che ci vogliamo bene”.
Poi il ricordo di un momento difficile: “Durante le riprese a Paros per ‘Immaturi’ di Genovese ho avuto un incidente in moto. Ricordo solo di essere partito dall’albergo e poi più nulla. Mi sono ritrovato in ospedale, e quando sono tornato al pronto soccorso ho visto l’uomo che mi aveva investito, bianco in volto”.