La lite al campo nomadi di via Ferrarini a Lonato del Garda e gli spari: almeno tre pallottole hanno raggiunto Dolores Dori, 43 anni, tra l’addome e la gamba. La donna, madre di 3 figli, sarebbe poi stata caricata a bordo di un’Alfa Romeo Stelvio – con una targa contraffatta – e infine abbandonata, in fin di vita, fuori dal pronto soccorso di Desenzano. Mentre l’auto ripartiva a tutta velocità, con a bordo pare almeno un uomo, i medici hanno provato a salvarla: tutto inutile, purtroppo, il cuore della 43enne si è fermato in sala operatoria.
Il decesso della donna, sinti di origini vicentine e residente a Camponogara, in provincia di Venezia, è avvenuto nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 ottobre. Da allora i carabinieri di Desenzano e del Nucleo Operativo di Brescia, coordinati dal pm Francesca Sussarellu, sono al lavoro per capire chi e perché abbia premuto il grilletto.
La lite al campo nomadi
Stando a una prima ricostruzione degli inquirenti, Dolores Dori avrebbe lasciato Venezia e raggiunto il campo nomadi di Lonato insieme al figlio e al marito, per incontrare i genitori e i parenti del futuro sposo della figlia di 23 anni. L’incontro, pare, era volto a chiarire alcune questioni relative al matrimonio tra i due ragazzi, ma sarebbe degenerato nel sangue. Secondo chi indaga, proprio nel corso di una lite, la 43enne sarebbe stata colpita dai proiettili, davanti agli occhi del figlio 16enne.
Si cerca il consuocero della vittima
Da allora del futuro consuocero della donna si sono perse le tracce. I carabinieri sono al lavoro anche per rintracciare il marito della vittima, mentre l’Alfa Stelvio sarebbe già stata ritrovata dai carabinieri di Mestre.