“C’è Marianna Bello, parla con un uomo e sta bene”. Questa, grosso modo, la segnalazione arrivata telefonicamente al numero unico d’emergenza, il 112. E da quell’esatto momento è scoppiato il caos: il miracolo a cui tutti continuano a fare affidamento si era materializzato. Le pattuglie dei carabinieri e dei vigili del fuoco riprese con un telefono cellulare, mentre correvano, a molti hanno dato la conferma. Ma i militari dell’Arma e i soccorritori stavano, semplicemente, andando a riscontrare e verificare quella che era una segnalazione. Che si è appunto rivelata del tutto falsa ed infondata.
Altri, in quello che è stato un vox populi privo di verifica, hanno aggiunto dei particolari: “L’hanno vista mentre la soccorrevano, era piena di fango”, ad esempio. Voci di paese che hanno fatto male, molto male ai familiari della trentottenne.
Alle 13,20, AgrigentoNotizie ha la conferma che la donna, autrice della telefonata al 112, è stata identificata dal funzionario della polizia di Stato, di turno per il servizio di ordine pubblico su Favara. La favarese è stata già portata alla tenenza dei carabinieri di Favara (e non in Questura) e quasi sicuramente verrà denunciata alla Procura.
Nessuna traccia di Marianna Bello, il questore: “Accertamenti per identificare l’autore del procurato allarme”Il falso allarme che diventa fake news
“L’hanno trovata viva, l’hanno trovata viva”. Sono le 12,15 quando a Favara inizia, e con insistenza, a circolare questa voce. Scatta, inevitabilmente, il corri corri verso il Conzo. Qualcuno – è stato riferito – avrebbe sentito gridare dal canalone. Le catene che chiudevano le grate del collettore fognario sono state subito tranciate. Piazza Della Libertà, a Favara, all’improvviso è tornata nel caos. Dentro il collettore sono entrati sanitari e soccorritori, ma della trentottenne nessuna traccia. Nessuna. AgrigentoNotizie ne ha conferma dai vigili del fuoco, dalla polizia di Stato e dal comando provinciale dei carabinieri.
E altrettanto all’improvviso si è innescata la baruffa, creando problemi di ordine pubblico. Polizia e carabinieri sono subito intervenuti, riportando la calma. Alcuni familiari della donna dispersa sono stati colti da improvvisi malori.
Arrivato a Favara anche il nucleo di soccorso alpino della guardia di finanza
C’è l’intera Sicilia, a Favara, per cercare la dispersa Marianna Bello. Oggi, quarto giorno di ricerche, lo spiegamento di forze è stato ancora, ulteriormente, rafforzato. Si scava, si draga, si perlustra in quella che è ormai, purtroppo, diventata una ricerca disperata.
Da Nicolosi è arrivato anche il nucleo di soccorso alpino della guardia di finanza. Ad accogliere gli specialisti, il comandante provinciale delle Fiamme Gialle: il colonnello Gabriele Baron. L’unità cinofila del soccorso alpino, il pastore tedesco “Tito”, si è subito messo al lavoro per tentare quello che ormai appare essere come una sorta di miracolo: ritrovare la trentottenne, mamma di tre figli, travolta e inghiottita dalle acque alluvionali di mercoledì mattina. Il nucleo soccorso alpino della guardia di finanza è specializzato in calamità naturali, spesso – a seconda delle esigenze – vengono impiegati anche all’estero.
Durante la notte e durante le prime ore di questa mattinata, non è stato ritrovato nulla – nonostante, appunto, gli sforzi dei soccorritori – che possa essere ricondotto alla favarese. Impegnato nelle estenuanti ricerche, per il quarto giorno consecutivo, anche il sindaco della città Antonio Palumbo, che non s’è fermato un solo attimo da quando è scoppiato l’inferno.
Le ricerche di Marianna inghiottita dall’alluvione: unità cinofila sembra aver individuato il percorso, ritrovata borsetta e cellulareVIDEO | Terzo giorno di ricerche: sempre più flebili le speranze di ritrovare Marianna viva
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