Domani mattina interverranno Ada e la sorella Celeste. Oggi M.Cappato: “Su legge Fine vita contrasteremo tentativi Governo e Vaticano di cancellare un diritto”. F.Gallo: “I diritti continuano ad avanzare grazie ai tribunali”
Orvieto, 4 ott. 2025 – Il diritto all’aiuto medico alla morte volontaria, ottenuto sei anni fa con le nostre disobbedienze civili, sta finalmente iniziando a essere applicato in Italia. È stato infatti riconosciuto a 16 persone, e sono due le Regioni che hanno stabilito tempi certi di risposta a chi soffre.
Così Marco Cappato (nella foto), Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, nel suo intervento iniziale al XXII Congresso dell’Associazione, in corso a Orvieto.
“Proprio per questo – continua Cappato – dopo anni di inerzia bipartisan, il Governo è corso ai ripari, concordando con il Vaticano una proposta di legge che ha il solo scopo di cancellare il diritto riconosciuto dalla Corte costituzionale, escludendo tutte le persone non attaccate a macchine ed estromettendo il Servizio sanitario per sostituire Asl e Regioni con comitati di nomina politica.
Da questo Congresso diciamo chiaro che contrasteremo il tentativo in atto, in ogni sede: non solo in Parlamento, ma anche nelle Regioni e nelle aule di Tribunale, attraverso le armi della nonviolenza, dell’azione giudiziaria e dell’attivazione degli strumenti di iniziativa popolare a ogni livello. Siamo ad oggi in 13 tra imputati e indagati, 50 “associati a delinquere” con Soccorso Civile, e ci prepariamo a forme di disobbedienza civile collettiva ancora più esteseper aiutare chi continua a essere costretto dallo Stato italiano a subire condizioni di sofferenza insopportabile e irreversibile.
E’ poi intervenuta Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni «Il fine vita approda per l’ottava volta in Corte Costituzionale: è la prova che la politica è ferma, mentre i diritti continuano ad avanzare grazie ai ricorsi, alle azioni giudiziarie e all’impegno delle persone che non vogliono più essere costrette a soffrire o a fuggire.
Oggi abbiamo 39 procedimenti aperti: 24 sul fine vita (di cui 18 civili e 6 penali) e 15 sulla fecondazione assistita, di cui oltre 10 riguardano la gravidanza per altri. Sono più di 50 i casi seguiti in fase stragiudiziale e 241 gli accessi agli atti su salute e carcere. 16 persone hanno ottenuto il via libera al suicidio medicalmente assistito e 11 vi hanno già avuto accesso concreto.
Dietro questi numeri ci sono storie, negli ultimi 12 mesi la Corte Costituzionale è intervenuta quattro volte, cancellando leggi ingiuste, ribadendo che il Servizio Sanitario Nazionale deve dare piena attuazione alla sentenza Cappato, aprendo la strada alla procreazione medicalmente assistita per donne singole e coppie dello stesso sesso e riconoscendo il diritto delle persone con disabilità a firmare digitalmente le liste politiche.
La sfida politica che abbiamo davanti è chiara: difendere i diritti già conquistati e aprire nuove strade — dal fine vita alla ricerca scientifica, dalla salute in carcere alla libertà di diventare genitori.
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