Cronaca

/
Lodi

Sabato 04 Ottobre 2025

La fotografia Presentato un progetto per formare e avviare al lavoro 10.000 giovani. Baffi (FdI): legame con problemi di salute mentale.

Andrea Soffiantini

Andrea Soffiantini

Non è un bel primato, ma è così che stanno le cose: a Lodi e provincia la quota di Neet tra i 15 e i 29 anni è del 13,8%. Si tratta del dato più alto in Lombardia, dove i giovani che non lavorano, non studiano e non seguono percorsi formativi sono in tutto 150.000, il 10,1% della fascia d’età considerata (le quote maggiori, dopo quella registrata nel Lodigiano, si hanno nelle province Pavia, 12,7%, e Milano, 10,6%).

I numeri sono stati ricordati giovedì scorso alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo e Regione Lombardia hanno presentato il progetto “”Giovani e Lavoro per ZeroNeet” realizzato in collaborazione con Generation Italy (ente non profit di McKinsey) e finalizzato a formare e traghettare verso il lavoro 10.000 ragazzi in Lombardia e nelle province piemontesi di Novara e Verbano-Cusio-Ossola. I corsi proposti sono gratuiti e intensivi, della durata compresa tra le 3 e le 14 settimane. Riguardano quattro aree professionali: le vendite (addetti vendita in ambito retail e ospitalità/ristorazione); il digitale e la tecnologia (sviluppatori software Java e .Net, sviluppatori Crm salesforce, sistemisti e analisti cybersecurity, data engineer, sviluppatori cloud e Sap developer); il manifatturiero (programmatore di macchina a controllo numerico e Cad-Cam designer); i green jobs (installatori di pannelli fotovoltaici, tecnici commerciali per le energie rinnovabili). Per alcuni percorsi la formazione è erogata interamente online, per altri è previsto un format misto.

Il tema della formazione finalizzata all’ingresso nel mondo del lavoro è di stretta attualità, ma come osserva in una nota la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Patrizia Baffi, presidente della Commissione sanità, al di là delle statistiche sull’occupazione «è profondamente connesso con un significativo universo di problematiche legate alla salute mentale e al disagio psichico». Tanto che «i dati recentemente raccolti insieme all’ASST rispetto all’applicazione del servizio di Psicologia delle cure primarie, istituito con Legge Regionale 1/2024 che ho fortemente voluto, nel Lodigiano raccontano di un 25% delle prestazioni erogate nell’ambito di questo servizio a pazienti in età giovanile: si tratta di un ottimo punto di partenza, ma è necessario evidentemente riuscire a intercettare sempre più giovani, nell’ottica di una sempre più capillare prevenzione delle situazioni di vulnerabilità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA