«La libertà è essere se stessi, anche quando questo disturba». Trent’anni dopo Initiales BB, Brigitte Bardot regala al mondo un nuovo capitolo della sua leggenda: Mon BBcédaire, nelle librerie dal 1° ottobre 2025, è un oggetto prezioso e raro, 368 pagine vergate dalla stessa dell’icona, che a 91 anni, sceglie la forma più intima possibile per raccontarsi: la scrittura a mano, quasi un ritorno all’essenza in un’epoca digitale. L’editore Fayard presenta l’opera come «un viaggio nell’anima di una donna che ha ridefinito il concetto stesso di indipendenza femminile». E su questo è difficile dargli torto.
Mon BBcédaire, l’abbecedario di emozioni di Brigitte Bardot
Dalla A di “abbandono” alla Z di “zoo”, ogni lettera diventa pretesto per memorie, confessioni, verità mai dette. È un caleidoscopio di ricordi che profumano di Gauloises, delle notti magiche della Costa Azzurra e dei set cinematografici che hanno fatto la storia. Ventisei lettere, come ventisei capitoli di una vita vissuta sempre al massimo dell’intensità, senza compromessi né ripensamenti. Pagine scritte senza costruire una narrazione lineare, ma preferendo i frammenti, le schegge di memoria, i ritratti fulminanti.
I grandi amori del cinema e l’arte della seduzione
E quando parla dei suoi compagni di scena, BB non conosce mezze misure. Jean-Paul Belmondo è «un tipo formidabile, attore geniale, divertente e coraggioso». Alain Delon è un chiaroscuro affascinante: in lui convivono “il meglio e il peggio”, come nelle grandi storie di passione. Marcello Mastroianni, pur con tutto il suo charme latino, rimane ai suoi occhi «un buon attore senza genio né vera personalità indimenticabile».
Ma anche sul tema dell’erotismo, la donna che ha inventato la sensualità moderna ha qualcosa da dire: «giochi d’amore dove tutto è permesso con immaginazione, perversità inquietante e malizia amoros». Parole che risuonano come un manifesto di libertà sessuale, ancora oggi rivoluzionario.
“Mon BBcédaire” è il nuovo libro di Brigitte Bardot: un’autobiografia per lettere scritta interamente a mano a 91 anni (Getty)
La Madrague: paradiso perduto
Il capitolo più nostalgico è dedicato a Saint-Tropez, dove la sua villa La Madrague è diventata leggenda quanto lei. Con malinconia poetica, Bardot rimpiange quel «grazioso piccolo villaggio di pescatori» trasfigurato in «città di miliardari dove non si riconosce più nulla di ciò che ne faceva il fascino». Il lamento di chi ha visto il suo Eden trasformarsi in passerella per yacht e clientele internazionali.
La Francia vista da un’icona ribelle
Parla di tutto e di tutti, compresa la terra dove è nata: ma lo sguardo di BB sulla Francia è quello di una donna disincantata. La Francia, secondo lei, è «diventata opaca, triste, sottomessa, malata, danneggiata, devastata, ordinaria, volgare». Un ritratto impietoso che si accompagna alla sua convinzione politica: «la destra è il solo rimedio urgentissimo all’agonia della Francia». Parole che dividono, come sempre ha fatto questa donna che non ha mai cercato il consenso facile.
Il cinema perduto
La critica più feroce è riservata al cinema contemporaneo, già attaccato durante il Festival di Cannes dove l’aveva definito «brutto e noioso», lamentando film che «non fanno più sognare». E nel BBcedario questa visione si fa ancora più netta: per la stella che ha fatto battere il cuore a Vadim, il grande schermo ha perso la sua magia.
Un testamento di stile
Brigitte Bardot appare ormai raramente sotto i riflettori, scegliendo di mostrarsi solo per la sua battaglia animalista o per lanciare j’accuse contro il politicamente corretto, come quando ha demolito il movimento MeToo. E a 91 anni, continua a essere esattamente ciò che è sempre stata: indomabile, controversa, magnetica. Questo libro è molto più di un’autobiografia: è il testamento spirituale di una donna che ha attraversato il Novecento, lasciando una scia indelebile di glamour, ribellione e libertà assoluta. Una diva che non chiede permesso, non cerca approvazione, non si scusa. Semplicemente, esiste.