Si è tenuto il 30 settembre u.s. il terzo incontro con i/le rappresentanti delle Società Scientifiche e delle Associazioni Tecnico-Scientifiche delle professioni sanitarie accreditate dal Ministero della Salute (Legge n. 24 del 2017, aggiornata al 27 settembre 2022) interessate allo sviluppo della Medicina di Genere, disciplina che, onde promuovere cure più appropriate e personalizzate, studia l’influenza delle differenze biologiche (sesso) e socio-culturali (genere) sullo stato di salute e sulla risposta alle malattie e alle terapie.

SIMLA quale partecipante Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’ISS

L’evento, organizzato dal Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità, dal Centro Studi Nazionale Salute e Medicina di Genere e dal Gruppo Italiano Salute e Genere, si è svolto online ed è stato finalizzato a condividere lo stato dell’arte dell’applicazione del topic da parte delle Società Scientifiche/Associazioni Tecnico-Scientifiche delle Professioni Sanitarie. In particolare, sono stati discussi i risultati ottenuti tramite un questionario online compilato dai/lle rappresentanti delle Società e sono state presentate le iniziative in corso per l’inserimento della Medicina di Genere nelle linee guida nazionali e buone pratiche clinico-assistenziali.

Il “gruppo” Simla

Anche la SIMLA, per il tramite della propria referente Dott.ssa Sara Sablone, intervenuta in rappresentanza del Gruppo di Lavoro (composto anche dalla Prof.ssa Rossana Cecchi, Prof.ssa Antonina Argo, Prof.ssa Rosa Maria Gaudio, Prof. Carlo Campobasso, Prof. Vittoradolfo Tambone, Dott.ssa Camilla Tettamanti e Dott.ssa Loredana Buscemi) è intervenuta per testimoniare la propria esperienza nel delicato e cogente percorso applicativo della Medicina di Genere. 

Il tavolo tecnico

Il tavolo tecnico si è costituito sotto l’impulso del Legislatore, che, nel contesto di un più ampio impegno europeo orientato a promuovere la ricerca e il riconoscimento delle differenze biologiche tra sessi e generi nella cura, con la legge n. 3/2018 (detta anche “Legge Lorenzin”) ha delegato il Governo a introdurre la Medicina di Genere nel Servizio Sanitario Nazionale, prevedendo l’integrazione delle differenze di genere nella ricerca, nella pratica clinica, nella formazione e nel monitoraggio dei dati sanitari. Per conseguire l’obiettivo, l’articolo 3 della legge ha previsto l’istituzione di un Osservatorio sulla Medicina di Genere presso l’Istituto Superiore di Sanità e l’adozione di un Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di Genere, firmato nel 2019, volto a diffondere la cultura della differenza di genere nella sanità.

Ed è così che il Gruppo di Lavoro sulla Medicina di Genere della SIMLA, valorizzando la trasversalità della propria disciplina specialistica e recependo l’invito degli Organi preposti, ha voluto evidenziare lo sforzo compiuto negli ultimi anni in ambiti di ricerca e produzione scientifica sul tema, nonché di specifica attività divulgativa in più occasioni congressuali. A tal proposito, è prossima la pubblicazione sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità dell’Abstract Book riassuntivo delle pertinenti attività promosse dalla SIMLA e dalle altre Società Scientifiche e Associazioni Tecnico-Scientifiche interessate al tema (per ora, 64 in tutto).

La lunga strada dell’implementazione della Medicina di Genere

Naturalmente, c’è ancora molta strada da percorrere prima che l’implementazione della Medicina di Genere in ambito sanitario possa considerarsi compiuta. Frattanto, il presupposto inderogabile è che la ricerca pre-clinica e clinica in tutti gli ambiti specialistici adotti strumenti idonei ad evidenziare le specificità genere-correlate, sicché anche le linee guida e le buone pratiche clinico-assistenziali definite e pubblicate ai sensi di legge (ex legge 24/2017, o legge “Gelli-Bianco”) – alle quali, sempre che siano adeguate alle specificità del caso concreto, le condotte sanitarie debbono ispirarsi e sulle quali si fondano criteri giuridici di valutazione della responsabilità professionale – siano realmente allineate ai principi di equità, appropriatezza, qualità e sicurezza nell’erogazione delle cure. 

Un seminario a Napoli l’8 ottobre prossimo

Nell’ottica di una sempre più proficua discussione volta a sensibilizzare la nostra Società sul tema della Medicina di Genere e a condividere metodi comuni di lavoro, cogliamo l’occasione per promuovere l’evento dal titolo “Che cos’è la Medicina di Genere?”, organizzato dalla Scuola di Medicina dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” con la collaborazione delle Scuole di specializzazione in Endocrinologia e Medicina Legale, quest’ultima diretta dal prof. Carlo Campobasso. che vedrà quale speaker la Prof.ssa Elena Ortona, Direttrice del Centro di Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità e Componente della Segreteria Scientifica dell’Osservatorio sulla Medicina di Genere. 

La partecipazione al seminario, che si terrà il giorno 8 ottobre p.v., alle ore 15:30, presso la Sala degli Affreschi del complesso didattico S. Maria delle Dame, sito a Napoli, Via L. De Cecchio, 7, a partire dalle 15.30,  sarà consentita, gratuitamente, in presenza o da remoto. Per partecipare da remoto clicca qui 

Di seguito la locandina dell’evento: