Pedro Acosta protagonista a Mandalika
A un certo punto Pedro Acosta deve averci pure fatto un pensierino alla possibilità di centrare a Mandalika la prima vittoria in carriera in MotoGP, salvo poi dover cedere strada alla Ducati Gresini del suo concittadino Fermin Aldeguer, in grado di passarlo al giro otto e di prendere agevolmente il largo. E anche se non è ancora stato il suo momento, il giovane talento spagnolo è “veramente contento della gara” di oggi ricordando ai microfoni Sky al termine del GP d’Indonesia quanto sia stato difficile gestire la pressione della gomma anteriore nelle fasi di bagarre per il secondo posto: “Quando stavo davanti era tutto a posto, ma quando poi finivo dietro ad Alex Marquez, Luca Marini o Alex Rins era come andare a fuoco”.
I problemi di pressione sull’anteriore
“È vero che sappiamo dove non sono competitivo – aggiunge il 21enne di casa KTM – con la moto ed è per quello che dobbiamo essere contenti del 2° posto. Abbiamo gestito una gara veramente difficile per via dei problemi a mantenere corretta la pressione della gomma anteriore. Con questa mescola media era difficile ed è per questo che sono felice. Ho subito avuto un avvertimento sul cruscotto che la pressione della gomma davanti era un po’ al di sotto del necessario ed è per questo che ho fatto passare Rins provando a tirare su la pressione. Per fortuna ha funzionato”.
Soddisfazione per aver gestito al meglio l’emergenza gomme, ma anche un po’ di frustrazione per quello che poteva essere, chissà, senza questa costante attenzione alla pressione sull’anteriore: “È vero che Alex Marquez poi è arrivato velocissimo e ho dovuto spingere per riprenderlo, ma in seguito ho anche tenuto un buon passo. Mi ha fatto un po’ incazzare perché ho dovuto gestire per tutta la gara la pressione della gomma. Ma dobbiamo essere contenti, sono la prima KTM in pista e sono ancora un’altra volta sul podio. Anche Brad Binder è andato bene e dobbiamo essere felici di questo”.
Le difficoltà della KTM
“La gomma media? Noi due siamo stati gli unici a usarla – aggiunge Pedro Acosta spiegando la scelta tecnica differente rispetto a tutti gli altri rivali – perché la nostra moto lavora meglio con le gomme più dure. È stato così anche ad Aragon e poi al Mugello. Ma cerchiamo di vedere se è possibile cambiare qualcosa, perché guardando le Ducati sono capaci di usare tantissimo il grip davanti per far girare le moto, mentre per noi non è possibile. Dobbiamo migliorare quell’aspetto perché è uno dei punti più difficili per la KTM”.
“Un voto? È difficile decidere un numero, ma penso sia un otto su dieci perché ho dovuto gestire tantissimo la gomma scegliendo il momento giusto per andare più piano o più forte. È stata una gara matura, matura, matura”, ha concluso Pedro Acosta alla fine del GP Indonesia a Mandalika.