È il giorno della testimonianza di Samuel Granelli, l’ex fidanzato di Chiara Petrolini e padre dei due figli neonati trovati morti nel giardino di casa della ragazza a Vignale di Traversetolo: è in corso in Corte d’Assise a Parma la terza udienza del processo alla 22enne accusata di aver partorito e ucciso in meno di un anno e mezzo due bambini, per poi seppellirli nel giardino della villa di famiglia.
Cosa succederà nell’udienza di oggi
Petrolini é arrivata in tribunale poco dopo le 8.30 condotta da una pattuglia dei carabinieri, entrando da un ingresso secondario. Nel corso dell’udienza odierna sono previste le deposizioni degli inquirenti che hanno condotto le indagini e del medico del 118 che è intervenuto sul luogo del primo ritrovamento, nell’agosto 2024.
Presente in aula anche Samuel Granelli ex fidanzato della ragazza e padre dei due bimbi: in calendario nel pomeriggio, se le tempistiche lo consentiranno, anche la sua testimonianza.
I genitori non parleranno
La difesa di Chiara Petrolini ha dato l’assenso all’acquisizione degli interrogatori resi in fase di indagine da parte dei genitori della ragazza. Roberto Petrolini ed Elisa Bruschi, papà e mamma della ragazza accusata di aver ucciso e sepolto in giardino i due figli neonati, non deporranno nell’ambito del processo in corso in Corte d’Assise a Parma. La richiesta della difesa é stata avvallata dall’accusa nell’ambito della terza udienza, presente in aula il procuratore capo Alfonso D’Avino. Anche i legali di parte civile hanno chiesto e ottenuto l’acquisizione delle dichiarazioni rese in fase di indagine preliminare per i genitori di Samuel Granelli, ex fidanzato di Chiara e padre dei due bimbi sepolti. Anche per loro, quindi, nessuna deposizione nel corso del processo.
Le parole della psicoterapeuta
«Nel caso di Chiara Petrolini i delitti sono casellabili come omicidi ad escalation asimmetrica, c’è stato un aumento del motore criminale non frenabile, un motore che inizia purtroppo già dall’ideazione, quindi già dall’immaginazione nell’autore e va avanti senza possibilità alcuna di esser bloccato, quindi viene compiuto fino alla fine, anzi con una fase successiva di tentativo dell’autore di rimanere impunito, un pre conservarsi, come si dice dal punto di vista criminologico», ha detto il colonnello Anna Bonifazi psicoterapeuta, responsabile sezione psicologia e criminologia del Racis dei carabinieri, nella sua deposizione nel corso della terza udienza del processo a Chiara Petrolini.
«La seconda gravidanza cercata, c’è serialità»
Nel corso della sua testimonianza Bonifazi ha aggiunto: «I due eventi, almeno dalle circostanze che sono state disvelate, sono abbastanza simili a loro. La seconda gravidanza viene in qualche modo cercata, è un dato di fatto. Se la prima è avvenuta e si è conclusa in maniera così tragica, ci saremmo aspettati (parliamo di azioni logiche di una persona) non incappasse in una seconda azione altrettanto tragica. E invece – prosegue – tra i due fatti c’è stato anche un lasso di tempo (che chiamiamo di raffreddamento) estremamente ridotto, come a voler nuovamente ripercorrere una azione che non si può dire impulsiva. C’è serialità – argomenta ancora – c’è logica, un passaggio all’atto non bizzarro, non c’è alcuna azione che possa apparire non finalizzata: è un comportamento che fa presagire che chi lo compie entra ed esce da un impatto emotivo elevatissimo come senza minimamente avere degli scossoni emotivi, quindi riesce a sopportare a gestire anche eventi e momenti estremamente impattevoli dal punto di vista emotivo e fisico: questo è tipico comportamento seriale», conclude Bonifazi.
Ultimo aggiornamento: lunedì 6 ottobre 2025, 11:23
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