Di: SEIDISERA/Luca Berti/sdr
Il Gran Consiglio ticinese ha dato il via libera lunedì a un importante pacchetto di sussidi per gli impianti di risalita del cantone. Con una maggioranza netta, nonostante 5 astensioni e 4 voti contrari provenienti da HelvEthica Ticino e dai banchi della Lega, è stato approvato un credito di 5,6 milioni di franchi da distribuire nell’arco di quattro anni tra le stazioni di Airolo, Bosco Gurin, Campo Blenio, Carì e Nara.
Questo finanziamento, che rispecchia quello scaduto la primavera scorsa, ha suscitato un vivace dibattito in aula e oltre ai tanti sì c’è stato qualche “ma” e non sono mancate critiche.
Amalia Mirante di Avanti si è espressa sulla sostenibilità a lungo termine di questi sussidi: “Da decenni, ha detto in aula, si rinnovano purtroppo contributi uguali, con le stesse cifre e gli stessi meccanismi e dopo decenni i bilanci restano in rosso, i capitali propri erosi, la dipendenza dai sussidi invariata.” D’altra parte, Fabrizio Sirica del PS ha difeso la decisione da una prospettiva di interesse pubblico. Dal profilo meramente finanziario, ha esordito Sirica, “è evidente che ogni stazione fatica a stare in piedi da sola, ed è anche probabile che la prospettiva andrà rivista. Ma il compito del Parlamento non è quello di ragionare come un imprenditore privato, noi rappresentiamo l’interesse pubblico e l’interesse pubblico ci dice che mantenere vive le nostre montagne è una vera e propria priorità che va sostenuta con convinzione”. I sostenitori hanno enfatizzato l’importanza di questi impianti per l’economia locale e l’accessibilità alla montagna, in particolare per i giovani. Luca Renzetti, parlando per la maggioranza della commissione della gestione, ha sottolineato che senza questi impianti le scuole di sci chiuderebbero, i programmi “Gioventù e Sport” verrebbero spostati fuori cantoni “e per molti ragazzi l’esperienza della neve e della montagna rimarrebbe un privilegio per pochi.”
Samantha Burgoin dei Verdi ha evidenziato i progressi fatti dalle stazioni con la loro volontà di lavorare in rete, così come era stato richiesto, ed ha evidenziato il superamento degli obiettivi prefissati con la Ticino Card venduta l’ultima stagione. Il pacchetto di aiuti include anche un sostegno di 214’000 franchi in quattro anni per le otto stazioni minori. È stata invece respinta la proposta dell’MPS in merito al rispetto delle condizioni di lavoro uguali per il settore, per esempio con un contratto collettivo.