Quattro paginette su carta intestata della Ssc Napoli dove si legge tutta la determinazione del Presidente Aurelio De Laurentiis nell’andare avanti sul progetto dello stadio al Caramanico. Si tratta delle controdeduzioni del club azzurro alle criticità rilevate da Comune e Città metropolitana – entrambe guidate dal sindaco Gaetano Manfredi – al progetto di fattibilità del nuovo impianto. Tra queste spuntano quella dove Manfredi ha contestato “L’assenza di titolarità dei suoli” dove sorgerebbe l’impianto rivendicando che sono del Comune.

E che nell’area del Macello – facente parte del Sin di Napoli est – occorre fare una bonifica. Che si aggiungano alla questioni dei mercatali e del Palazzetto al Centro direzionale progetto di AreNapoli. De Laurentiis respinge però tutto al mittente. Lancia la sfida il patron. Una posizione forte che Comune e Città metropolitana trovano poco gestibile. Contesto complesso e forse per questo motivo dalla Zes ancora non arrivano segnali per la convocazione della Conferenza dei servizi. Il progetto del Patron a oggi – questa la situazione – non ha avuto un sì ma nemmeno un no.

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La Zes – il presidente è Giosi Romano – può dare solo un rinvio così quando De Laurentiis ha chiesto di controdedurre ha detto sì ma amministrativamente è stato inquadrato come “sospensione” del procedimento per riservarsi un’altra cartuccia, appunto il rinvio, nella speranza che tra le parti si possa trovare un accordo in bonis e non lasciare la decisione definitiva alla Zes. Insomma, Romano sta tentando di prendere tempo. A oggi però il termine ultimo per dire sì o no al progetto è fissato al 18 ottobre che potrebbe dunque slittare.