All’interno della rassegna “Incontro con l’Autore”, lunedì 20 ottobre alle 18.30 nella Sala Polifunzionale del Centro Verdi – Via XXV Aprile, Segrate, Andrej Longo presenta il suo libro “Undici. Non dimenticare”, Sellerio Editore Palermo.
Ne parla con Emanuela Zanini.

L’ingresso è libero

Il volume Undici. Non dimenticare è composto da undici racconti, tutti ambientati a Napoli e nella sua periferia o provincia. Le storie sono interamente al femminile, presentando undici donne che tentano con tenacia ostinata di infrangere le regole di un destino che appare già scritto e ineluttabile.

I racconti sono “rubati alla cronaca, alla strada, alla vita”, svelando frammenti inaspettati di una realtà poco conosciuta e narrata. Molti spunti provengono dalla cronaca, come le storie altri racconti nascono da brandelli di vita reale.

Le protagoniste si ritrovano a lottare contro un destino difficile, sia esso la camorra o una quotidianità crudele.

La scrittura di Longo è descritta come nitida, secca, realista e asciutta, capace di trasformare la brutalità dell’esistenza quotidiana in una narrazione densa e trascinante. L’autore non utilizza parole di troppo preferendo frasi secche e necessarie. Longo è privo di fronzoli e indulgenze al sentimentalismo e mostra con realismo il peso e il dolore del vivere femminile in certi contesti.

Le storie sono atti unici, riportati con crudezza e realismo. Longo riporta la realtà senza ingigantire, non esagera, nemmeno esaspera, mirando a descrivere le cose in modo che incidano, inducano alla riflessione e non vengano dimenticate, da cui il sottotitolo: Non dimenticare.

Undici. Non dimenticare è considerato la naturale prosecuzione o il seguito del precedente e fortunato volume Dieci. Sebbene condivida un’ambientazione simile e le tematiche di degrado economico e sociale. L’autore, in questo lavoro, si concentra in particolare su coloro che lottano onestamente per la sopravvivenza, paragonando questa fatica a una guerra aperta.

Il libro è stato messo in commercio dal 25 febbraio 2025.

Lo stile di Longo è essenziale, rapido, costruito su frasi brevi e taglienti. Spesso adotta la prima persona, trascinando il lettore dentro la voce del protagonista, e mescola lingua italiana e dialetto napoletano o ischitano per dare autenticità e musicalità al racconto. Questa commistione crea una lingua ibrida, capace di restituire la concretezza del parlato e allo stesso tempo di raggiungere una forza poetica inattesa.

Oggi Andrej Longo è riconosciuto come uno degli scrittori più originali della scena italiana. La sua capacità di far emergere la dignità e il dolore di vite marginali, senza cedere alla retorica o al compiacimento, lo ha reso un autore di riferimento per chi cerca nella letteratura uno sguardo vero, incisivo e profondamente umano sulla realtà contemporanea.

Andrej Longo è uno scrittore italiano nato a Ischia nel 1959. Il suo nome insolito gli fu dato dal padre in omaggio al principe Andrej di Guerra e pace di Tolstoj, quasi a presagire una vocazione letteraria che avrebbe trovato pieno compimento negli anni. Dopo la maturità, si trasferì a Bologna dove si laureò al DAMS in Lettere. Prima di dedicarsi alla scrittura, svolse i mestieri più diversi — bagnino, cameriere, pizzaiolo — esperienze che gli permisero di osservare da vicino la vita concreta e le sue sfumature, materiali che confluiranno nella sua narrativa.

Longo ha scritto per la radio, il teatro e il cinema, ma è soprattutto nella narrativa che ha trovato la sua voce più riconoscibile. Esordisce nel 2002 con la raccolta di racconti Più o meno alle tre (Meridiano Zero), a cui segue l’anno dopo il romanzo Adelante (Rizzoli), premiato con il Premio Nazionale Letterario Pisa per la narrativa. La vera affermazione arriva però nel 2007 con Dieci, pubblicato da Adelphi: dieci racconti ispirati ai comandamenti, ambientati nei quartieri popolari di Napoli, che conquistano critica e pubblico e gli valgono premi prestigiosi come il Bagutta, il Nazionale di Narrativa Bergamo e il Chiara. Con questo libro Longo si impone come una delle voci più autentiche e incisive della narrativa contemporanea italiana.

Negli anni successivi la sua produzione si arricchisce di romanzi e raccolte che mantengono intatta la forza della scrittura breve e la capacità di incarnare in personaggi concreti le contraddizioni di un’epoca. Tra i titoli più significativi figurano Chi ha ucciso Sarah? (2009), Lu campo di girasoli (2011), L’altra madre (2016), Solo la pioggia (2021) e Mille giorni che non vieni (2022). Ogni volta Longo ritorna ai temi a lui più cari: l’adolescenza difficile, le ferite sociali delle periferie, la criminalità, i legami familiari segnati da conflitti e amori irrisolti. I suoi testi spesso oscillano tra la cronaca e l’intimità, tra la durezza delle condizioni di vita e la ricerca di una redenzione possibile.