All’esordio, una settimana fa, la Vuelle è sembrata troppo brutta per essere vera. Nella seconda uscita, cinque giorni dopo, la partita è apparsa sin troppo facile per fare testo. E dunque qual è la verità sul valore di questa squadra? Lo sapremo nelle prossime puntate, ma intanto Matteo Tambone, che è sempre un bel metronomo di questa squadra, tanto che pare quasi non essersene mai andato da Pesaro, risponde così: “Non mi stupisco di questa prestazione autoritaria contro Ruvo di Puglia perché è da inizio stagione che stiamo lavorando seriamente e duramente, anzi dico che sono stupito della brutta prestazione contro Livorno, una serata in cui abbiamo giocato veramente male, con poche idee e anche troppo tesi per il debutto casalingo. Quello che mi è piaciuto domenica è stata soprattutto l’ottima difesa che ha indirizzato la partita: sin dal primo minuto abbiamo fatto capire all’avversario che sarebbe stata dura per loro, mentre contro Livorno eravamo stati stati un po’ troppo passivi: abbiamo capito che, soprattutto in casa, bisogna essere più aggressivi, anche perché viene consentito. E dopo, con l’aiuto del pubblico, ci si carica anche di più. Abbiamo anche tirato con ottime percentuali e questo ci ha consentito di mantenere sempre un distacco ampio, che ci ha fatto giocare tranquilli”.

Rispetto alla prestazione contro i livornesi, dove aveva tirato benissimo, in questa seconda gara ‘Tambo’ è stato molto più produttivo in altre voci, con 6 assist, 6 rimbalzi e soprattutto una buonissima difesa sull’uomo più pericoloso. “Oggi ho sporcato un po’ le mie percentuali, ma il mio compito principale in questa serata era difendere sull’americano Moody, il loro punto di riferimento in attacco, che nelle prime due partite viaggiava a 17 punti di media e invece noi lo abbiamo imbavagliato. Chi ha fatto la staffetta su di lui, quando io uscivo, ha svolto un ottimo lavoro: prima che mettesse quella tripla a fil di sirena, non marcato, non era arrivato nemmeno in doppia cifra”.

Con i veterani apparsi più sicuri sui compiti da svolgere sul parquet, anche i più giovani hanno rialzato la testa dando il loro contributo: “Sono contento della prestazione di tutti, dai due stranieri che hanno fatto la differenza, ai ragazzi che sono andati bene; in particolare Bertini e Trucchetti, uscendo dalla panchina, hanno fatto cose importanti e anche Fainke ha rotto il ghiaccio”. Domani sera questa terza giornata è un po’ la prova del nove per capire quanto vale la Vuelle: “Ci aspettano tre trasferte consecutive, prendiamone una alla volta. Saremo a Roseto, un campo estremamente caldo, però non mi sembra il caso di definirla già la prova del nove perché siamo ancora un cantiere aperto, che ha messo insieme tutti i pezzi alla vigilia del campionato: questa vittoria ci ha dato fiducia e noi andiamo lì per provare a vincere, ma se non dovessimo riuscirci non sarà una catastrofe”.

Elisabetta Ferri