Voleva intervistare alcuni giovani sul tema della criminalità minorile ma è stata aggredita da due “maranza”. La disavventura è capitata nella serata di ieri, lunedì 6 ottobre, intorno alle 19, ad una troupe della trasmissione di Retequattro “Fuori da coro” che si trovava in via Zorzetto, a pochi passi dal supermercato Pam e da piazza Borsa. L’inviata, Cristina Autore, si è avvicinata ad un gruppetto di giovani, entrambi stranieri di seconda generazione (di origine nordafricana), per porgli alcune domande: i ragazzi hanno scacciato via la giornalista, urlando insulti a lei e al resto della troupe, hanno lanciato alcune bottiglie tra cui una che ha colpito Autore alla gamba sinistra. L’inviata ha chiesto l’intervento dei carabinieri di Treviso che sono intervenuti, identificando i “maranza”. Cristina Autore, 35 anni, presenterà denuncia nelle prossime ore ed è ricorsa alle cure mediche: si è recata al pronto soccorso del Ca’ Foncello per essere sottoposta a radiografie alla gamba e ginocchio. Sono tre i giorni di prognosi refertati.

«La bottigliata è stata fortissima, loro l’hanno lanciata dall’altra parte del porticato mentre noi stavamo dalla zona del Pam» ha raccontato Autore «i loro amici sono venuti pure con un cane, stavano dall’altra parte, quindi ci hanno lanciato 4 o 5 bottiglie, ovviamente sporgerò anche denuncia verso ignoti, praticamente non riuscivo a camminare». La troupe si trova in Veneto da sabato scorso. «Siamo qui da tre giorni,siamo arrivati sabato e abbiamo già fatto la Fiera di San Luca, poi ci siamo fatto Treviso, poi abbiamo fatto Padova, Vittorio Veneto e poi siamo di nuovo tornati qua a Treviso. Quindi sostanzialmente abbiamo documentato queste cose delle baby gang che sono presenti, infatti uno di questi ragazzi l’avevamo già visto alla Fiera e ci aveva urlato “free baby gang, free baby gang”» spiega la giornalista «mi sono sentita proprio come quella fosse la zona loro, come se non volessero proprio che fossimo lì, dove sta il fam. Cioè, già passando avevamo visto questi sguardi ma non ci aspettavamo una reazione così, soprattutto essendo loro così giovani e piccoli. No, non ci avevano detto niente, è stata improvvisa l’aggressione. Noi stiamo semplicemente facendo delle domande, invece dall’altra parte sono venuti gli altri amici a lanciarci le bottiglie».

L’episodio è destinato a far discutere: la stessa trasmissione televisiva condotta da Mario Giordano aveva documentato il fenomeno delle baby gang nel dicembre 2024, anche alla luce dell’aggressione (poi diventato omicidio) subita da Alessandro Favaretto, in via Castelmenardo. Ne era scaturita una polemica piuttosto accesa tra lo stesso sindaco Mario Conte e Giordano: il primo aveva parlato di “servizio sensazionalistico” (in cui si raccontava la possibilità di poter acquistare in modo molto semplice addirittura armi) e il secondo aveva replicato accusandolo di avere “la coda di paglia”, alla luce proprio del delitto Favaretto, sostenendo che il problema sicurezza a Treviso fosse reale.

Sull’episodio è intervenuto anche il sindacato dei giornalisti Figec Cisal: «Dieci giorni dopo Padova, è stata la volta di Treviso. Nel mirino dei maranza, insofferenti alle inchieste sul fenomeno delle baby gang, la giornalista Cristina Autore e la sua troupe di “Fuori dal coro”, la trasmissione di Retequattro condotta da Mario Giordano. La giornalista ha tentato di intervistare un gruppetto di giovani ma si è vista aggredire con insulti, minacce e lanci di bottiglie di vetro, una delle quali l’ha colpita a una gamba costringendola a recarsi in ospedale».

Il sindacato ha espresso piena solidarietà a Cristina Autore e agli altri colleghi di Mediaset attraverso una nota: «Ribadiamo la viva preoccupazione per il clima di violenza che mette costantemente a rischio l’incolumità dei cronisti impegnati a garantire un’informazione completa e corretta, soprattutto sui fenomeni della criminalità minorile. Un clima di intolleranza nei confronti dei giornalisti, soprattutto quelli sempre più rari d’inchiesta, spesso influenzato dalla deriva social che mette nel mirino chi osa mettere in luce, criticare o opporsi al pensiero dominante di quanti, con arroganza, prepotenza e violenza, non tollerano il rispetto delle regole e la civile convivenza».