di
Antonella Baccaro
Il conduttore di «Porta a Porta» – che stasera ospiterà la premier Giorgia Meloni – era finito al centro delle polemiche per l’attacco agli attivisti della Flotilla. La difesa dell’Ad Giampaolo Rossi
La scritta «Vespa infame», apparsa in uno degli ascensori della sede Rai di via Teulada, ha fatto scattare oggi un’indagine delle forze dell’ordine, cui l’episodio è stato prontamente denunciato.
Si cercano in azienda i responsabili in un clima non molto sereno. Bruno Vespa ospiterà proprio stasera la premier Giorgia Meloni, sia nella trasmissione «Cinque minuti» che a «Porta a Porta».
Lo stesso conduttore è stato fatto oggetto di polemiche per aver replicato duramente a uno degli esponenti della Global Sumud Flotilla, intervistato in diretta nella sua trasmissione serale.
Intanto a difesa del conduttore è sceso in campo l’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi: «La Rai – si legge in una nota – esprime ferma condanna per la scritta offensiva e infame comparsa in un ascensore della sede di Via Teulada, a Roma, e rivolta al giornalista Bruno Vespa, storico volto del servizio pubblico. Si tratta di un episodio grave che rappresenta una forma di intimidazione e di intolleranza inaccettabile». E ancora: «Simili comportamenti non appartengono alla cultura del dialogo e del rispetto che devono caratterizzare ogni luogo di lavoro, tanto più una sede del servizio pubblico radiotelevisivo». Rossi conclude ribadendo l’impegno della Rai «a difesa del pluralismo, del confronto civile tra opinioni diverse e della libertà di espressione, principi fondanti della sua missione. Ogni forma di linguaggio d’odio o minaccia personale è incompatibile con questi valori».
E solidarietà a Vespa giunge dal presidente facente funzioni, Antonio Marano, che chiede che si faccia «piena luce sull’accaduto», dalla presidente designata Simona Agnes, secondo cui «le offese a Vespa sono offese alla Rai», dalla consigliera Francesca Frangi (area FdI) e dal sindacato di area centrodestra UniRai.
Ma vicini al conduttore si dicono anche il capogruppo forzista al Senato, Maurizio Gasparri, che incoraggia Vespa a proseguire sulla sua linea, e il leader di NoiModerati, Maurizio Lupi, che denuncia «il clima di odio».
Nel corso della giornata sono giunti altri attestati di solidarietà al giornalista, come quello del presidente del Senato, Ignazio La Russa e del collega della Camera, Lorenzo Fontana (Lega), ma anche da parte del sottosegretario di Stato, responsabile per l’Editoria, Alessandro Morelli (Lega) e del gruppo leghista in Vigilanza. Sostegno è stato espresso da Francesco Filini, capogruppo FdI nella commissione Vigilanza Rai, Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati, Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera, cui si è unito Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia e responsabile dei Dipartimenti del partito.
«Attacchi personali e intimidazioni non possono mai sostituire il confronto civile delle idee» hanno scritto Alessandro Di Majo e Roberto Natale, consiglieri di minoranza nel cda Rai. «Le critiche si fanno e si ricevono. Gli insulti vanno rispediti al mittente» solidarizza l’esecutivo Usigrai, conscio «di non aver mai risparmiato critiche» a Vespa.
Dalle opposizioni molte le dichiarazioni di vicinanza al conduttore, come quella di Barbara Floridia (M5S), presidente della Vigilanza Rai e del capogruppo Pd nello stesso organismo, Stefano Graziano. «Le idee si combattono con le idee, non con la violenza, neppure quella verbale» ha affermato Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva e vicepresidente della Vigilanza Rai.
E infine è giunto il commento dello stesso Vespa: «Sono sinceramente colpito dalla trasversalità dei messaggi solidali. Ringrazio le istituzioni, i colleghi, le persone comuni che mi sono vicini. In 56 anni di televisione non è certo la prima volta che ricevo minacce. Mi dispiace che questa volta vengano da quella che considero la mia casa. Ma ci vuole altro per intimidirmi».
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7 ottobre 2025 ( modifica il 7 ottobre 2025 | 17:57)
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