La data è frutto di una proroga concessa quest’estate da Invitalia, l’agenzia del governo che cinque anni fa aveva varato un contributo da 17,5 milioni a fondo perduto

Ancora quasi quattro anni per fare tutto ciò che c’è da fare. È il tempo a disposizione della società titolare del progetto che punta a realizzare, a Ispica, in provincia di Ragusa, un campo da golf da 18 buche – con annesso hotel a cinque stelle e servizi extralusso – usufruendo di un finanziamento pubblico milionario.

Il termine emerge da uno dei documenti recapitati alla Regione, chiamata a valutare una variante alla proposta progettuale richiesta dal gruppo Marriot, che, tramite l’olandese Luxury Hotels International Management Company B., rileverà la gestione dell‘impianto che nascerà in un’area da oltre ottanta ettari in contrada Cucca-Punti.
La data del 30 giugno 2029 è frutto di una proroga concessa quest’estate da Invitalia, l’agenzia del governo che cinque anni fa aveva varato un contributo da 17,5 milioni a fondo perduto.

Gli accordi originari fissavano la scadenza a dicembre del 2027, ma poi ci si è accorti che l’obiettivo sarebbe stato irraggiungibile. D’altra parte, di fare un campo da golf a Ispica si parla da molto prima: erano ancora gli anni Duemila quando il Comune creò le condizioni per ospitare nel proprio territorio la struttura destinata ad attrarre un tipo di turismo alla portata di pochi.

La variante

“Sfruttando le tecnologie più innovative subentrate dall’approvazione del progetto, coadiuvate da scelte architettoniche che mirano a mitigare l’impatto visivo coniugando le mutate esigenze del proponente e della clientela, l’attuale progetto in variante è stato notevolmente migliorato in termini di impatto paesaggistico, di comfort termo-acustico e di risparmio energetico”. Questo il biglietto da visita con cui Ispica srl, società che fa capo alla famiglia emiliana Frabboni, si  è presentata alla Regione per chiedere di poter modificare il progetto che nel 2008 aveva ottenuto l’autorizzazione ambientale.

L’incartamento è sui tavoli della commissione tecnica-specialistica chiamata a valutare le modifiche proposte così come previsto dal codice dell’ambiente.

Da parte della società, tuttavia, c’è la garanzia che gli accorgimenti previsti ridurranno gli impatti sull’ambiente. “La variante interessa esclusivamente la componente architettonica e impiantistica, mentre la progettazione del campo da golf rimane invariata”, si legge.
Scendendo nei dettagli, tra le correzioni volute dal gruppo Marriot ci sono le separazioni delle aree destinate alle camere da quelle che ospiteranno le aree comuni, così come la suddivisione in differenti immobili della spa e del ristorante da ottanta coperti.

Alla fine, stando ai calcoli presentati da Ispica srl, tanto la volumetria degli edifici quanto le superfici coperte saranno inferiori rispetto a quanto previsto in origine. Nello specifico diminuiranno rispettivamente del 24,8 e dell’11,8 per cento.

Il finanziamento

“Questo investimento conferma l’attenzione che il governo rivolge allo sviluppo dell’offerta turistica, soprattutto nel Sud, dove le potenzialità di crescita sono molto elevate”. Sono queste le parole con cui nel 2019 Domenico Arcuri, all’epoca amministratore delegato di Invitalia e successivamente commissario all’emergenza Covid, commentò l’accordo stipulato tra l’agenzia e la società della famiglia Frabboni. Il contributo a fondo perduto da 17,5 milioni sarà concesso a fronte di un investimento complessivo da quasi 50 milioni.

“Questa iniziativa avrà, inoltre, un impatto molto positivo in termini di occupazione e potrebbe svolgere un ruolo di volano per lo sviluppo del territorio”, spiegò Arcuri.
“Il progetto per il nuovo Ispica Golf Resort, promosso dal brand Westin del gruppo Marriott – sono le parole con cui oggi Ispica srl ha presentato la proposta di variante alla Regione – rappresenta un’occasione strategica per ridefinire il concetto di ospitalità di lusso nel contesto del Mediterraneo con particolare attenzione al patrimonio culturale e paesaggistico siciliano. Il resort nasce con l’intento di coniugare l’eccellenza internazionale con l’identità profonda del territorio, offrendo un’esperienza immersiva e autentica”.

Una volta completata la struttura ed entrata a regime l’attività ricettiva il progetto prevede l’impiego di 140 unità lavorative annue.

Il piano regolatore

Per riuscire a localizzare all’interno del territorio della località del Ragusano uno spazio adeguato per ospitare una struttura così vasta, nel 2008 il consiglio comunale di Ispica votò una variante al piano regolatore generale, il cui ultimo aggiornamento risaliva al 1983.
Nel piano erano previste aree destinate all’insediamento di iniziative che coniugavano turismo e sport ma non sufficienti alle esigenze del progetto all’epoca presentato dalla Franco Frabboni Finin Spa, società con cui l’imprenditore emiliano avanzò la prima proposta.

Nella relazione generale presentata in queste settimane alla Regione si ricorda che quella variante arrivò dopo avere preso atto che le “zone già previste nel Prg” erano inadeguate sia per estensione che “per la diffusa urbanizzazione di edifici, spesso abusivi e condonati”. Nel documento si specifica inoltre che da un approfondimento dell’autorizzazione del 2008 è emerso che la superficie interessata dal progetto è diversa da quella in origine individuata. Tramite il confronto di stralci catastali, piano paesaggistico vigente, Prg vigente e ortofoto sarebbe emerso infatti che la superficie complessiva è di 863.174 metri quadrati, “maggiore di 19.745 metri quadrati rispetto a quanto descritto nella variante al Prg (del 2008, ndr)”.

Nonostante ciò Ispica chiarisce che la superficie della struttura ricettiva rispetterà il limite del 20 per cento rispetto a quella complessiva del progetto, così come previsto dalla normativa: l’hotel, il ristorante e gli altri immobili saranno estesi su poco meno di 162mila metri quadrati, pari al 18 per cento del totale.