di
Benedetta Moro
L’autopsia esclude la morte violenta. L’avvocato dell’uomo: «Lei stava male»
In cella di isolamento. Con gli stessi vestiti e senza dormire. Ieri Ivan Sauna, 51enne di Busto Arsizio da tempo residente a Formentera, sospettato inizialmente di omicidio per la morte della compagna trovata senza vita domenica nel suo appartamento nel centro nevralgico dell’isola, Es Pujols, ha lasciato il carcere di Ibiza dopo tre giorni.
A disporre la sua libertà è stato il giudice per la convalida dell’arresto, davanti al quale si è presentato proprio mentre arrivavano i primi risultati dell’autopsia: «La morte» di Luisa Asteggiano, 45 anni, anche lei residente da tempo nelle Baleari, di origine cuneese, «non è avvenuta per cause violente».
Non è stato un femminicidio, quindi, come si era ipotizzato — tanto che il ministero per l’Uguaglianza lo aveva inserito nel registro dei presunti crimini di genere, per i quali sono competenti tribunali specializzati —, insieme alla possibilità di un incidente domestico. Nemmeno quei lividi sul suo corpo risultano compatibili con la causa della morte, specificano le autorità spagnole. Lividi causati forse dalle cadute dovute al suo stato di salute.
L’udienza e l’esito dell’autopsia in diretta
Una verità emersa dopo giorni di incertezza e sospetti, vissuti da Ivan Sauna come «un doppio choc». Come ha raccontato a chi lo attendeva fuori dal carcere, tra cui anche l’ex fidanzata, con cui mantiene un’amicizia e che aveva chiamato in preda al panico dopo aver trovato il corpo di Luisa: «Non solo ho perso la mia compagna, ma sono stato dipinto anche come un mostro. Invece le sono stato vicino nell’ultimo anno, aiutandola nella sua depressione». «L’esito è stato comunicato in diretta al giudice per telefono durante l’udienza, durata circa un’ora», racconta l’avvocato di Sauna, Michele Tortorici. «Non abbiamo ancora un documento ufficiale, ma i primi elementi emersi dall’autopsia indicano che Luisa potrebbe essere morta per cause naturali».
Le condizioni precarie della donna
Per accertare le cause esatte del decesso serviranno anche le analisi biologiche e tossicologiche, spiegano dalla Guardia Civil. «Potrebbe essere stato un infarto o un peggioramento delle sue condizioni di salute pregresse», ipotizza il legale. Tortorici conosceva infatti già la donna, avendola assistita anche in una vicenda delicata: l’allontanamento dal figlio 15enne, nato da un precedente matrimonio con un italiano. «Luisa aveva iniziato a bere e per questo l’ex marito le aveva tolto l’affido del ragazzo — spiega l’avvocato —. Questa situazione l’aveva provata: abusava di alcol e sigarette, ma non faceva uso di droghe. E mangiava poco».
«Le prove analizzate con superficialità»
Una storia difficile, che l’aveva progressivamente logorata e «aveva provocato in lei una depressione». Per l’avvocato Tortorici, «l’autopsia è stata determinante per provare l’innocenza di Sauna, anche se avevamo già preparato una solida documentazione a sua difesa. Purtroppo, la superficialità con cui inizialmente sono state trattate alcune prove dalla Guardia Civil ha generato sospetti infondati e influenzato anche l’opinione pubblica». Tra quelle prove, anche l’anoressia e i lividi sul corpo della donna.
Le ultime ore di Luisa
Ieri in tribunale Sauna, che era arrivato a Formentera una decina d’anni fa per occuparsi di affitti turistici, ha ripercorso le ultime ore di Luisa: «Era uscita la sera da sola. Quando è tornata ha bussato, anche se aveva le chiavi in borsa. Ha fatto rumore, ma non ci sono stati litigi. Poi ci siamo addormentati sul divano. Quando mi sono svegliato alle 7.30, era a terra, priva di vita». I litigi tra i due comunque, secondo alcuni conoscenti, erano frequenti. «Come tra molte coppie», specifica l’avvocato. Da ieri Ivan Sauna ha un unico desiderio: rivedere il corpo della compagna.
8 ottobre 2025
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