di
Paolo Valentino
Il magnate ha già avviato gli scavi. Ventimila firme per fermarlo
Nel 1917, all’apice della fama, lo scrittore austriaco Stefan Zweig acquistò il palazzo conosciuto come «Paschinger Schlössl» sulla Kapuzinerberg, la collina che domina Salisburgo. Quella villa discreta, frequentata a suo tempo anche da Mozart, gli piacque perché era «romantica, impraticabile» e soprattutto «inaccessibile alle auto». Lì scrisse i suoi romanzi più celebri e visse fino al 1934, quando l’ondata antisemita scatenata dall’avvento del nazismo in Germania, lo convinse a vendere sotto costo la casa. Anni dopo, costretto all’esilio, Zweig rievocò quel luogo nel suo capolavoro, «Il mondo di ieri», descrivendolo come «una collina boscosa, quasi fosse un’ultima onda alpina» dove «per arrivare si percorre una salita antica fatta di più di cento scalinate».
È passato più di un secolo. Ma il nuovo proprietario del Paschinger Schlössl ha idee diverse. Wolfgang Porsche, 82 anni, decano dell’omonima dinastia automobilistica proprietaria dei marchi Volkswagen e Porsche, di cui è primo azionista e presidente del Consiglio di sorveglianza, ha infatti acquistato la villa nel 2019 per 9 milioni di euro. Da allora ha iniziato una radicale ristrutturazione, che dovrebbe essere completata tra pochi mesi e finalmente permettere di godersi il buen retiro a lui e alla moglie, la principessa Gabriele zu Leiningen, alias Inaara Begun gia maritata Aga Khan, di vent’anni più giovane. Tra le opere nuove realizzate, un garage sotterraneo, grande abbastanza da accogliere le otto automobili del magnate, il quale racconta spesso di quanto ami guidare all’alba i suoi bolidi a tutta velocità per gli stretti tornanti che conducono al Großglockner, la più alta montagna dell’Austria, un centinaio di chilometri più a Sud.
E fin qui nulla di problematico. Lo scandalo è scoppiato quando Herr Porsche ha chiesto e ottenuto dal Comune di Salisburgo il permesso di scavare sotto il Kapuzinerberg un tunnel privato che collega direttamente il centro della città con il garage della villa. La ragione: è molto difficile, specie durante i mesi invernali, guidare le auto su per l’unica stradina che porta allo Schlössl.
Ma perfino a Salisburgo, patria dei ricchi e famosi, che ogni anno si ritrovano per il celebre festival di musica operistica e sono sempre generosi di donazioni, il progetto del traforo è apparso come un passo eccessivo. La città è in rivolta. Mentre i lavori di scavo sono già iniziati, 20 mila abitanti hanno firmato una petizione, che denuncia «il trattamento di favore per i super-ricchi, simbolo di ingiustizia sociale» e chiede il blocco del progetto. «Non vogliamo — scrivono — che il miliardario Porsche sfondi la collina per avere accesso al suo garage privato usando un bene pubblico», che fra l’altro è area naturale protetta. Sotto accusa è anche la somma ridicola pagata dal magnate per l’uso del suolo pubblico: appena 48 mila euro.
Wolfgang Porsche ha avuto il primo via libera all’inizio del 2024 dal Consiglio comunale con i voti di socialdemocratici, popolari e nazional-liberali. Poi, a settembre ha superato lo scoglio della Commissione edilizia, nonostante l’opposizione di Verdi e del Partito comunista. Avete letto bene, a Salisburgo, infatti, i comunisti sono il secondo partito e dalla fine del 2024 sono anche al governo della città, insieme ai socialdemocratici della SPÖ che esprimono il sindaco. Ma il tema del tunnel divide la maggioranza, perché il borgomastro, Bernhard Auinger, ha lavorato per 27 anni alla Porsche, dov’era rappresentante sindacale nel Consiglio di Sorveglianza e non ha tanta voglia di schierarsi contro il suo ex datore di lavoro. L’argomento di Auinger è che non può far nulla contro un progetto che ha ereditato. La contesa continua. Stefan Zweig si rivolta nella tomba.
8 ottobre 2025
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