di
Simona Marchetti
Dopo aver scoperto di essere stato truffato, il rapper ha voluto mettere in guardia i follower da simili raggiri, ma non tutti hanno apprezzato il suo gesto
Il video «di una povera bambina visibilmente molto malata», un link per la raccolta fondi, un post strappalacrime e la truffa è servita. Solo che questa volta a cadere nella trappola delle donazioni fasulle è stato Emis Killa che, dopo essersi messo in contatto con una persona di “Go fund Me” e aver scoperto di essere stato raggirato (come molti altri), ha denunciato tutto sui social, per mettere in guardia i suoi follower. Peccato però che qualcuno non solo non abbia apprezzato la sua segnalazione, ma lo abbia pure accusato di volersi fare pubblicità, cosa che ha spinto il rapper a tornare su Instagram per fare chiarezza. A modo suo.
«Ragazzi, non so se ridere o farmi girare i c******i – esordisce infatti l’artista in una clip pubblicata in una Ig Story – .Non so se avete capito cosa in questo momento qualcuno sta insinuando, ovvero che io ho fatto questa denuncia sociale riguardo alla truffa speculando sui bambini malati per un tornaconto personale. Cioè, non per segnalare che ci sono degli infami, che ancora tra l’altro stanno raccogliendo soldi perché vedo che i profili sono ancora lì, usando le immagini di una bambina che, ahimè, ho scoperto che è pure venuta a mancare». Visibilmente contrariato (eufemismo) da quanto successo, Emis Killa prosegue nella sua replica.
«Secondo queste persone io dovevo stare zitto, farmi ridare i soldi e non dire niente, perché sennò è per farti bello. Se non fosse chiaro il focus: il punto non era sulla mia beneficenza, perché la beneficenza l’ho sempre fatta in privato, fino a prova contraria, finché non saltava fuori questa roba della truffa, nessuno sapeva un c***o neanche di questo di gesto, perché io le cose le faccio per conto mio. Però se permettete, se vengo a scoprire una roba del genere, quantomeno mi premuro che nessuno venga inc****o come hanno fatto con me e che non si arricchiscano questi infamoni».
A conclusione del suo sfogo, il rapper si rivolge direttamente a chi lo ha accusato di aver cercato visibilità. «Mannaggia a voi. Prima dite: “Fai denuncia sociale!”. Poi se lo fai, rompete i c******i. Non siete mai contenti», sottolinea non a caso Emis che, in una seconda Storia, si mostra assai meno conciliante nei confronti degli haters. «Comunque “bagai” arriverà il giorno in cui mi alzo veramente con il piede sinistro e incontro uno di questi per strada e gli dico “ciao, senti ma cosa hai detto su Instagram?”», avverte il rapper, mimando il gesto di una testata.
8 ottobre 2025 ( modifica il 8 ottobre 2025 | 11:54)
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