Firenze, 8 ottobre 2025 – “Annullamento per motivi strettamente personali della presidente”. Con questa breve comunicazione questa mattina, mercoledì 8 ottobre, è stata comunicata a tutti i membri della commissione pace di Palazzo Vecchio presieduta da Stefania Collesei (Pd) la cancellazione della riunione che stamani avrebbe dovuto votare la proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per la Palestina e i territori occupati.

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Poco dopo le 8 è arrivata una e-mail ai consiglieri membri dove si dice che «su indicazione della presidente della commissione Stefania Collesei si comunica che per motivi strettamente personali la convocazione odierna è annullata». Una volta ricevuto il via libera dalla commissione, l’atto sarebbe andato in Consiglio comunale per il voto finale.

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«L’assenza della presidente Collesei non sarebbe dovuta essere vincolante all’annullamento della commissione, esiste per questo un vicepresidente – ha spiegato Alberto Locchi di Fi -. Il mio personale pensiero è che non si volesse mostrare una spaccatura all’interno del Pd, negativa in particolare modo in clima pre-elettorale, riguardo alla cittadinanza onoraria a Francesca Albanese e da qui è stato deciso l’annullamento».

Le reazioni

«Le fratture fra schleiniani e riformisti marcano chiaramente la pochezza dell’ideologia infilata a forza dentro la politica», ha aggiunto Massimo Sabatini della lista Schmidt. «Chiederemo incontri e spiegazioni – ha affermato Dmtrji Palagi – La sovranità di un’assemblea elettiva e delle sue commissioni deve garantire il confronto pubblico, si peggiora il clima ma rilanceremo il dialogo».

Sensibilità differenti in maggioranza. «Io sarei stato a favore sul dare piena solidarietà ad Albanese – ha osservato Luca Milani del Pd .- Sulla cittadinanza onoraria ci vuole una maggioranza qualificata per cui va prima ‘costruita’ politicamente. Oltretutto non credo che un tema così importante si sarebbe risolto, a livello di dibattito, in una sola commissione». «Sono contrario a quell’atto e avrei votato contro in Consiglio comunale – ha spiegato Marco Semplici della lista Funaro -. Credo che un politico fiorentino debba occuparsi di portare equilibrio delle varie comunità che vivono Firenze e non di incrementare il dibattito con motivi di astio».

Il gruppo Avs-Ecolò ha affermato che «è importante manifestare solidarietà a chi, come Francesca Albanese, è stata sanzionata dagli Stati Uniti per aver riaffermato con coraggio – peraltro nell’esercizio del proprio lavoro come relatrice Onu – il valore del diritto internazionale e per aver denunciato le responsabilità di Stati, aziende e individui nei crimini contro il popolo palestinese».

«Se il Pd aveva paura di spaccarsi sul voto doveva pensarci prima, quando affronto una commissione mi preparo e studio, hanno mancato di tatto nei confronti dei membri della commissione – ha dichiarato Alessandro Draghi di FdI – Noi non avremmo votato a favore ma si sarebbe argomentato come Francesca Albanese non collima con il principio Firenze città di pace». Dunque anche a Firenze, dopo Reggio Emilia e Genova, si scatenano le polemiche legate al nome di Francesca Albanese.

Parla la presidente

“La verità è più semplice di quella che viene costruita. Non mi sono sentita bene, i motivi strettamente personali sono privati. Di fronte a un atto che so benissimo essere sensibile, atti che devono essere guidati, è il ruolo del presidente. Io su un atto del genere volevo essere presente, quindi con molta semplicità lo dico. Tanto oggi si sarebbe iniziata una discussione, non si sarebbe conclusa nella giornata di oggi”. Lo spiega la presidente della commissione Pace del Comune di Firenze, Stefania Collesei. “Io sono a favore della solidarietà piena a Albanese ma qui non si tratta di ciò che pensa una persona – ha aggiunto – si tratta di portare un atto che abbia un consenso maggiore della maggioranza consiliare visto che serve la maggioranza qualificata”.

“No alla cittadinanza”

“Albanese giustifica e minimizza terrorismo di Hamas”, “la cittadinanza onoraria” della città di Firenze “è un riconoscimento solenne che richiede equilibrio e responsabilità. Albanese non è una voce neutrale: ha più volte delegittimato il diritto di esistere di Israele, adottando un linguaggio ideologico e polarizzante, ha giustificato e minimizzato il terrorismo di Hamas e accusato Israele di genocidio con affermazioni prive di fondamento giuridico, contestate da esperti e organismi internazionali”. Lo sottolinea in una nota l’associazione Italia-Israele di Firenze con il suo presidente Emanuele Cocollini.

“In un clima già avvelenato dalle mobilitazioni filo-palestinesi e dalla retorica delle piazze, questa decisione avrebbe un significato politico preciso – aggiunge Cocollini – sarebbe un premio ideologico che divide la città e tradisce la sua storia civile e morale”, “abbiamo già inviato, infine, un dossier dettagliato a diversi consiglieri comunali su Francesca Albanese. Firenze non può piegare la propria memoria e i propri valori a scelte dettate dall’emotività del momento. Mi auguro che questa proposta venga respinta con chiarezza”.