Incubo LiCo

Nell’ultima parte del Gran Premio di Singapore, Charles Leclerc è sbottato via radio con il suo ingegnere di pista Bryan Bozzi: “Non lamentarti, per l’amor del cielo! Stiamo facendo sempre 200 metri di LiCo!”. Il famigerato LiCo – il lift and coast (ovvero la richiesta di alzare il piede dall’acceleratore prima del naturale punto di frenata, per lasciar scivolare lungo la traiettoria la macchina e ridurre così la forza frenante) – è stato infatti richiesto di continuo a Leclerc nell’arco dell’ultima gara e ha di fatto castrato qualsiasi possibilità di ben figurare della Ferrari.

Nella conferenza stampa di fine gara il team principal Frederic Vasseur non si era poi nascosto, affermando che “non si può passare il 95% della gara a fare gestione“, sottolineando la difficoltà per i piloti di dover tarare ad ogni giro il proprio punto di frenata.

La teoria di Mazzola

Intervenuto al programma di Sky ‘Race Anatomy’, l’ingegner Mazzola – a lungo in Ferrari – ha le idee chiare sul perché la SF-25 abbia queste difficoltà ai freni (amplificate anche dai guai avuti da Hamilton negli ultimi giri): “Da quel che ho capito quest’anno hanno 2 sostanziali problemi: non possono abbassare la macchina lì dove troverebbero carico aerodinamico perché poi ci sarebbe l’usura del plank e dunque la squalifica, e allora vanno a cercare il carico riducendo le prese d’aria dei freni, che sono un elemento molto delicato della macchina nell’ambito aerodinamico”.

Da qui la necessità poi di preservare l’impianto frenante con il lift and coast: “Il compromesso li spinge poi a dover gestire la macchina e già dal quarto giro entrambi i piloti erano in gestione LiCo“. Per Mazzola il problema è a monte: “La ‘gestione della pista’ Ferrari al momento non mi sembra totalmente sul pezzo. Hamilton ogni tanto lo dice. Vasseur parla del potenziale, ma quando c’è? Quando vanno nelle condizioni limite, rischiando la squalifica o rischiando con i freni. Quante volte abbiamo sentito questo lift and coast? Ma non c’è modo di risolverlo in galleria del vento con soluzioni alternative? Sanno chiaramente quale sia il problema. Ma credo ci sia qualcosa che non va nelle informazioni che vanno dalla pista verso Maranello. Quantomeno per come la vedo dall’esterno“, ha concluso l’ingegnere italiano.