Il ricevitore Fm e Dab+ obbligatorio anche nei sistemi di infotainment connessi a internet delle nuove auto, in modo di continuare a rendere accessibili a tutti la radio su frequenze terrestri considerato che alcuni modelli di vetture hanno escluso gli apparecchi tradizionali. È quanto vuole ottenere il ministero delle Imprese e del made in Italy che così accoglie una segnalazione fatta dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lo scorso maggio.
La notifica del Mimit alla Commissione europea
Il Mimit ha infatti inviato una notifica alla Commissione europea sul progetto di modificare il Codice delle comunicazioni elettroniche nell’articolo riguardante l’«Interoperabilità dei ricevitori autoradio e dei ricevitori radio di consumo e delle apparecchiature» (98-vicies sexies). In sostanza, l’attuale normativa era stata pensata con in mente soltanto l’autoradio tradizionale Fm e Am, per cui era stato posto l’obbligo di ricevere anche il Dab+. Questo però significa che i veicoli in cui il ricevitore è assente (sostituito da sistemi di infotainment connessi agli smartphone) non rientrino nel campo di applicazione della norma e non siano soggetti all’obbligo di installare un ricevitore Dab+.
I nuovi obblighi per i sistemi connessi
Il nuovo obbligo stabilisce invece che «tutti gli apparati abilitati alla connessione internet e/o dotati di dispositivi hardware atti alla riproduzione di contenuti sonori» installati su auto e quadricicli nuovi «devono essere idonei anche alla ricezione della radiodiffusione sonora», sia analogica (quindi Fm ma anche Am, sebbene la notifica non vi faccia cenno) che Dab+.
La crescita del Dab+ rallentata dalla crisi auto
Il Mimit spiega che in Italia, stando ai dati Agcom, si registra una significativa crescita dell’offerta Dab+ e interesse da parte degli ascoltatori, ma la crescita dell’ascolto risulta da rallentata dalla crisi del mercato automobilistico «e dai più recenti sviluppi tecnologici dello stesso, che rischiano di limitare il settore della radiofonia digitale nella sua più decisiva leva di sviluppo della domanda, ovvero l’ascolto in auto» di qui la proposta di modifica (che dovrà passare per un atto del governo). L’autoradio, conclude il Mimit, «è inoltre l’unico dispositivo idoneo ad assicurare la continuità nell’erogazione dei servizi di informazione, anche sotto il profilo della sicurezza stradale e della gestione delle emergenze, garantendo accesso alle frequenze a cui gli utenti sono abituati».
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