Non c’era neanche bisogno di essere grandi fan della saga di 007 per accorgersene. Bastava osservare con un minimo di attenzione le locandine per capire che qualcosa non funzionava. La posa di Sean Connery a braccia conserte sul poster di «Agente 007 – Licenza di uccidere» («Dr. No» in originale) non aveva senso. Peggio ancora per il povero Timothy Dalton, che nel poster di «Goldeneye» sembra quasi fare un gesto volgare.
Immagini che hanno creato una valanga di critiche contro Amazon, autrice del misfatto di lesa 007-ità. Il colosso di Seattle, infatti, ha ritoccato tutte le «cover» della saga dell’agente segreto di Sua Maestà sulla piattaforma Prime Video (in Gran Bretagna), procedendo a eliminare tutte le pistole impugnate da James Bond. La celebre Walther PPK è stata vaporizzata da Photoshop (o dall’AI, ormai molto pratica per il fotoritocco), scatenando un’ondata di polemiche contro il politicamente corretto, il woke, la dittatura delle multinazionali e qualche altro bersaglio (mobile, per restare alla saga di 007).