La Fondazione GIMBE ha presentato l’8 ottobre 2025 presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati l’8° Rapporto sul Servizio Sanitario Nazionale (SSN)rilevando anzitutto come dati, narrative e sondaggi di popolazione dimostrino che oggi la vera emergenza del Paese è il Servizio Sanitario Nazionale. Un divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di € 727 rispetto alla media dei paesi OCSE membri dell’Unione Europea,  con un gap complessivo che sfiora i € 42,9 miliardi; la crisi motivazionale del personale che abbandona il SSN; quasi 5,8 milioni di persone che nel 2023 hanno rinunciato alle cure, di cui 3,1 milioni per motivi economici; le inaccettabili diseguaglianze regionali e territoriali; la migrazione sanitaria e i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui pronto soccorso affollati dimostrano che la tenuta del SSN è prossima al punto di non ritorno, che i princìpi fondanti di universalismo, equità e uguaglianza sono stati ormai traditi e che si sta lentamente sgretolando il diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani e i fragili, chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate.

Il rilancio del SSN richiede una presa di coscienza collettiva: istituzioni, professionisti della salute e cittadini devono riconoscere che la progressiva perdita di un servizio pubblico, equo e universalistico non mette a rischio soltanto il diritto alla tutela della salute, ma anche la coesione sociale e lo sviluppo economico del Paese. È per questo che la Fondazione GIMBE ha aggiornato il Piano di Rilancio del SSN: un programma chiaro in 15 punti, non un manuale operativo, ma uno strumento di orientamento che fissa le priorità strategiche per rafforzare e innovare il nostro insostituibile SSN. Un piano che ha come bussola l’articolo 32 della Costituzione e il rispetto dei princìpi fondanti del SSN e mette nero su bianco le azioni indispensabili per potenziarlo con risorse adeguate, riforme coraggiose e una radicale e moderna riorganizzazione.

Friuli Venezia Giulia

Riparto Fondo Sanitario Nazionale (FSN):
nel 2023 (anno in cui sono stati modificati i criteri di riparto) il FSN pro-capite in regione è stato pari a € 2.147. Rispetto al 2022 la regione ha registrato un incremento del FSN pro-capite di € 69, tuttavia inferiore alla media nazionale di € 71;
nel 2024 la regione ha ricevuto € 2.226 pro-capite, cifra superiore alla media nazionale di € 2.181.
Rinuncia alle prestazioni sanitarie:
nel 2024 l’8,5% dei cittadini – oltre 101 mila persone – ha dichiarato di aver rinunciato ad una o più prestazioni sanitarie (media Italia 9,9%) con un incremento di 3,4 punti percentuali rispetto al 2023.
L’aspettativa di vita alla nascita (dati 2024) è pari a 83,8 anni (media nazionale 83,4).
Personale sanitario:
nel 2023, a livello regionale si registrano 17,4 unità di personale sanitario ogni 1.000 abitanti (media Italia 11,9);
nel 2023, a livello regionale si registrano 2,26 medici dipendenti ogni 1.000 abitanti (media Italia 1,85);
nel 2023, a livello regionale si registrano 6,37 infermieri dipendenti ogni 1.000 abitanti (media Italia 4,7);
nel 2023, a livello regionale, il rapporto medici-infermieri è pari a 2,82 (media Italia 2,54).
PNRR (dati Agenas al 30 giugno 2025 e che riguardano servizi e strutture finanziati con risorse PNRR e con risorse diverse dal PNRR):
Case della Comunità: a fronte di una programmazione complessiva di 32 Case di Comunità, al 30 giugno 2025 30 hanno attivato almeno un servizio.
Centrali Operative Territoriali: al 30 giugno 2025 il 100% delle Centrali Operative Territoriali sono pienamente funzionanti e certificate.
Ospedali di Comunità: a fronte di una programmazione complessiva di 15 Ospedali di Comunità, al 30 giugno 2025 solo 3 (20%) sono stati dichiarati attivi dalla Regione.
 
Si riportano inoltre i dati presenti nell’8° Rapporto GIMBE già oggetto di precedenti comunicati stampa:
Cure essenziali: nel 2023 il punteggio totale degli adempimenti della Regione ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ovvero le prestazioni che il SSN eroga gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket, è di 235 (punteggio max 300). Secondo l’analisi GIMBE il Friuli Venezia Giulia si posiziona 9a tra le regioni e province autonome ed è risultata adempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG). Rispetto al 2022, nel 2023 il punteggio totale della Regione è migliorato (+16).
In dettaglio, dalla valutazione dei 26 indicatori del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), suddivisi in tre aree (prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale ed assistenza ospedaliera), la Regione si colloca:
8a per l’area della prevenzione;
9a per l’area distrettuale;
14a per l’area ospedaliera.
 
Mobilità sanitaria: nel 2022 si rileva un saldo negativo minimo della mobilità sanitaria regionale, pari a -€ 11,8 milioni – in aumento di € 4,2 milioni rispetto al 2021 – di cui:
crediti: € 92.372.963 ovvero la Regione si colloca in 13a posizione         
debiti: € 104.133.868 ovvero la Regione si colloca in 17a posizione
Il volume dell’erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche da parte di strutture private è un indicatore della presenza e della capacità attrattiva del privato accreditato. La Regione si colloca in 15a posizione con le strutture private che erogano il 25% del valore totale della mobilità sanitaria attiva regionale (media Italia 54,4%).
Medici di Medicina Generale:
il massimale di 1.500 assistiti viene superato dal 52,4% del totale dei MMG della regione. La media nazionale è pari al 51,7%;
il numero medio di assistiti per MMG al 1° gennaio 2024 nell’intera regione è pari a 1.460 (media nazionale 1.374);
secondo la stima GIMBE, che ha tenuto in considerazione il rapporto ottimale pari a 1 MMG ogni 1.200 assistiti, al 1° gennaio 2024 in regione mancano 151 MMG;
tra il 2019 e il 2023 i MMG in regione si sono ridotti del 12,9%. La media nazionale della riduzione è pari all’12,7%;
nel 2024 i partecipanti al concorso nazionale per il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale sono stati superiori ai posti disponibili: +8 candidati (+20%) rispetto alle borse finanziate (media Italia -15%).
Pediatri di Libera Scelta:
facendo riferimento al rapporto ottimale di 1 PLS ogni 850 assistiti (secondo quanto previsto dall’ultimo Accordo Collettivo Nazionale) al 1° gennaio 2024 si stima una carenza di 18 Pediatri di Libera Scelta;
entro il 2028 29 Pediatri di Libera Scelta raggiungeranno l’età di pensionamento di 70 anni;
il numero medio di assistiti per Pediatra di Libera Scelta è pari a 984, sopra media nazionale (900 assistiti per PLS) ma al di sotto del massimale senza deroghe (ovvero 1.000 assistiti per PLS);
l’84,5% degli assistiti in carico ai Pediatri di Libera Scelta ha più di 5 anni (media nazionale 81,2%).

Veneto

Riparto Fondo Sanitario Nazionale (FSN):
nel 2023 (anno in cui sono stati modificati i criteri di riparto) il FSN pro-capite in regione è stato pari a € 2.100. Rispetto al 2022 la regione ha registrato un incremento del FSN pro-capite di € 62, tuttavia inferiore alla media nazionale di € 71;
nel 2024 la regione ha ricevuto € 2.182 pro-capite, cifra lievemente superiore alla media nazionale di € 2.181.
Rinuncia alle prestazioni sanitarie:
nel 2024 il 7,9% dei cittadini – oltre 383 mila persone – ha dichiarato di aver rinunciato ad una o più prestazioni sanitarie (media Italia 9,9%) con un incremento di 0,5 punti percentuali rispetto al 2023.
L’aspettativa di vita alla nascita (dati 2024) è pari a 84,2 anni (media nazionale 83,4).
Personale sanitario:
nel 2023, a livello regionale si registrano 13 unità di personale sanitario ogni 1.000 abitanti (media Italia 11,9);
nel 2023, a livello regionale si registrano 1,63 medici dipendenti ogni 1.000 abitanti (media Italia 1,85);
nel 2023, a livello regionale si registrano 5,29 infermieri dipendenti ogni 1.000 abitanti (media Italia 4,7);
nel 2023, a livello regionale, il rapporto medici-infermieri è pari a 3,25 (media Italia 2,54).
PNRR (dati Agenas al 30 giugno 2025 e che riguardano servizi e strutture finanziati con risorse PNRR e con risorse diverse dal PNRR):
Case della Comunità: a fronte di una programmazione complessiva di 99 Case di Comunità, al 30 giugno 2025 63 hanno attivato almeno un servizio, 19 hanno attivato tutti i servizi obbligatori di cui 3 con presenza di medici e infermieri.
Centrali Operative Territoriali: al 30 giugno 2025 il 100% delle Centrali Operative Territoriali sono pienamente funzionanti e certificate.
Ospedali di Comunità: a fronte di una programmazione complessiva di 73 Ospedali di Comunità, al 30 giugno 2025 46 (63%) sono stati dichiarati attivi dalla Regione.
 
Si riportano inoltre i dati presenti nell’8° Rapporto GIMBE già oggetto di precedenti comunicati stampa:
Cure essenziali: nel 2023 il punteggio totale degli adempimenti della Regione ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ovvero le prestazioni che il SSN eroga gratuitamente o tramite il pagamento di un ticket, è di 288 (punteggio max 300). Secondo l’analisi GIMBE il Veneto si posiziona prima tra le regioni e province autonome ed è risultata adempiente secondo il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG). Rispetto al 2022, nel 2023 il punteggio totale della Regione è migliorato (+7).
In dettaglio, dalla valutazione dei 26 indicatori del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), suddivisi in tre aree (prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale ed assistenza ospedaliera), la Regione si colloca:
2a per l’area della prevenzione;
1a per l’area distrettuale;
3a per l’area ospedaliera.
 
Mobilità sanitaria: nel 2022 si rileva un saldo positivo rilevante della mobilità sanitaria regionale, pari a € 198,2 milioni – in riduzione di € 29,9 milioni rispetto al 2021 – di cui:
crediti: € 506.736.547 ovvero la Regione si colloca in 3a posizione         
debiti: € 308.538.717 ovvero la Regione si colloca in 7a posizione
Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto raccolgono insieme il 94,1% del saldo attivo della mobilità sanitaria.
Il volume dell’erogazione di ricoveri e prestazioni specialistiche da parte di strutture private è un indicatore della presenza e della capacità attrattiva del privato accreditato. La Regione si colloca in 6a posizione con le strutture private che erogano il 57,4% del valore totale della mobilità sanitaria attiva regionale (media Italia 54,4%).
Medici di Medicina Generale:
il massimale di 1.500 assistiti viene superato dal 68,7% del totale dei MMG della regione. La media nazionale è pari al 51,7%;
il numero medio di assistiti per MMG al 1° gennaio 2024 nell’intera regione è pari a 1.546 (media nazionale 1.374);
secondo la stima GIMBE, che ha tenuto in considerazione il rapporto ottimale pari a 1 MMG ogni 1.200 assistiti, al 1° gennaio 2024 in regione mancano 785 MMG;
tra il 2019 e il 2023 i MMG in regione si sono ridotti del 12,3%. La media nazionale della riduzione è pari all’12,7%;
nel 2024 i partecipanti al concorso nazionale per il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale sono stati inferiori ai posti disponibili: -102 candidati (-41%) rispetto alle borse finanziate (media Italia -15%).
Pediatri di Libera Scelta:
facendo riferimento al rapporto ottimale di 1 PLS ogni 850 assistiti (secondo quanto previsto dall’ultimo Accordo Collettivo Nazionale) al 1° gennaio 2024 si stima una carenza di 93 Pediatri di Libera Scelta. Terza fra le regioni italiane;
entro il 2028 190 Pediatri di Libera Scelta raggiungeranno l’età di pensionamento di 70 anni;
il numero medio di assistiti per Pediatra di Libera Scelta è pari a 1.008 (terza fra le regioni italiane), sopra media nazionale (900 assistiti per PLS) e al di sopra del massimale senza deroghe (ovvero 1.000 assistiti per PLS);
l’89,7% degli assistiti in carico ai Pediatri di Libera Scelta ha più di 5 anni (media nazionale 81,2%). Terza fra le regioni italiane.