C’era già stato un abboccamento ai tempi di Spalletti, ma il trequartista della Roma fu netto: “Mi sento argentino”. Al momento non è nei pensieri di Coverciano, ma le dichiarazioni del suo agente aprono le porte alla suggestione

Dal nostro inviato Roberto Maida

8 ottobre 2025 (modifica alle 14:54) – FIRENZE

Grazie, ma no. “Io mi sento argentino”. Con queste quattro parole, Matias Soulé ha chiuso all’ipotesi di essere naturalizzato italiano e quindi giocare per la Nazionale. Il colloquio risale a qualche mese fa, quando il ct era Luciano Spalletti. L’attaccante della Roma in cuor suo aspira alla convocazione di Lionel Scaloni, con tutto il rispetto per il Paese che lo ospita e che ama moltissimo. 

La posizione della Figc—  

Ovviamente le dichiarazioni del manager, Martin Guastadisegno, sono state lette anche a Coverciano, dove Rino Gattuso sta preparando la doppia sfida di qualificazioni mondiali contro Estonia e Israele. Ma il tema Soulé al momento non esiste nei pensieri della Federazione e in particolare del presidente Gravina. Mentre sono in corso valutazioni sulla posizione del difensore nigeriano Ahanor, talento dell’Atalanta nato ad Aversa e in attesa della cittadinanza, e dell’attaccante Tresoldi, che gioca nel Bruges e nell’Under 21 tedesca ma è italiano di famiglia e potrebbe eventualmente chiedere alla Fifa di cambiare nazionalità sportiva, Soulé non è nei pensieri dell’Italia. A meno che non sia il giocatore stesso a manifestare un orientamento diverso – e definitivo – in tempi relativamente brevi, senza aspettare le mosse dell’Argentina. Gattuso tra l’altro in queste ore è totalmente concentrato sugli impegni degli azzurri. 

Precedenti—  

 È bene ricordare che Soulé, possessore di passaporto italiano e quindi cittadino comunitario a tutti gli effetti, è stato già convocato da Scaloni dopo aver giocato in tutte le selezioni giovanili argentine: è successo nel settembre del 2024, quando andò in panchina senza debuttare contro il Cile in una partita delle qualificazioni mondiali sudamericane. Non essendo entrato in campo in una gara ufficiale, dal punto di vista regolamentare Soulé potrebbe ancora scegliere l’Italia. Ma è molto difficile, a dispetto delle pressioni mediatiche del procuratore, che un’ipotesi del genere si realizzi.