Non piace più molto, almeno agli europei. La dieta chetogenica, basata sulla quasi totale eliminazione dei carboidrati e sul ruolo centrale delle proteine e dei grassi, è passata di moda. O così sembra, secondo quanto riferisce il sito FoodNavigator, stando ai dati di alcune rilevazioni recenti. Analisi e sondaggi che mettono in luce un calo costante, in atto già da diversi mesi, dell’interesse e della popolarità di un regime alimentare che, oltre a essere difficile da seguire, desta non poche preoccupazioni da parte degli esperti, perché fortemente sbilanciato. La controprova è nel fatto che diverse grandi aziende stanno ritirando alcuni prodotti dedicati e rinunciando alle pubblicità, per concentrarsi sulla nuova moda: quella degli alimenti adatti a chi segue o ha concluso un trattamento con i farmaci anti-obesità della famiglia dell’Ozempic.
Dieta chetogenica: un successo durato trent’anni
A partire da metà degli anni Novanta, la dieta chetogenica, prima riservata solo ad alcune condizioni patologiche, ha iniziato a diventare sempre più popolare, grazie anche agli endorsement di numerose celebrities di Hollywood come Gwyneth Paltrow e Kim Kardashian, ma non solo. Secondo la società di analisi finanziaria Grand View Research, il suo mercato, nel momento di massimo splendore, ha superato i dieci miliardi di euro.
Ma le mode passano, e secondo un’altra società che compie analisi sul mercato del cibo, la Tastewise, il declino ha iniziato a essere palese nei primi mesi del 2024, dopo aver raggiunto forse il suo massimo tra il 2021 e il 2022. Le menzioni sui social a metà del 2025 erano diminuite del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e la quota di ristoranti con piatti chetogenici in menu era calata del 12,3%. Anche di ricette domestiche se ne sono viste di meno: tutte prove abbastanza chiare di una tendenza in atto.
Le cause del declino
Secondo FoodNavigator, le cause del tramonto sono diverse. La prima è facilmente comprensibile: anche se tra gli alimenti ‘permessi’ dalla dieta chetogenica ce ne sono di gustosi come il cioccolato amaro, e non ci sono quasi limiti alle carni, il regime resta molto restrittivo, eliminando classi fondamentali quali la frutta, i legumi, le patate, i cereali e altre fonti di carboidrati, i dolci. Sull’assenza di tutti i carboidrati non c’è indulgenza, perché la dieta si basa sul fatto che il fegato, non avendo zucchero, tragga energia dai grassi, producendo corpi chetonici. Ma alla lunga tutte quelle rinunce diventano insostenibili.
Una delle cause del declino della dieta chetogenica è la sua restrittività, che la rende poco sostenibile sul lungo termine
Contemporaneamente hanno preso sempre più vigore le impostazioni alimentari che il sito definisce olistiche, a indicare approcci che cercano di assicurare una dieta sana ed equilibrata e, se possibile, sostenibile.
Dalla dieta chetogenica alla cura del microbiota
Complice la crescente consapevolezza – a sua volta a rischio di speculazioni e mode – del ruolo del microbiota, oggi l’attenzione prevalente è su tutto ciò che può aiutare l’intestino a mantenerlo sano e diversificato, per avere benefici ad ampio spettro: lo si vede dall’aumento significativo dei claim sulle confezioni di numerosi prodotti e sulle pubblicità, che puntano molto su questo, così come sulla sostenibilità ambientale, vera o solo esibita.
In parallelo, poi, è cresciuta la consapevolezza della possibilità di effetti collaterali del regime chetogenico, perché una dieta squilibrata espone sempre al rischio di carenze ed eccessi di micro- e macronutrienti.
Un ruolo lo ha giocato anche la difficoltà sociale: trovare un ristorante che proponga piatti adatti, o chiedere a chi ti invita a cena di preparare pietanze cheto non è sempre comodo, e anche questo, passata la moda del momento, stanca.
La dieta chetogenica pone anche grosse limitazioni alla socialità
I delusi dalla dieta chetogenica
Una delle motivazioni più forti è poi anche quella dei risultati, che non sempre arrivano, nonostante tutti i sacrifici e le limitazioni. Secondo Tastewise, chi segue la dieta chetogenica si aspetta risultati rapidi e duraturi. I quali, però, non arrivano o, quando arrivano, sono parziali e non definitivi. La maggior parte delle persone raggiunge un plateau oltre il quale non perde più peso e, come sempre, non appena torna alla sua dieta abituale, recupera tutto ciò che aveva perso.
Forse, comunque, il declino sarebbe stato più lento e graduale, se non fosse arrivato un formidabile competitor, che assicura risultati altrettanto temporanei, e rischi non secondari, ma che non richiede alcun sacrificio alimentare o quasi, offrendo una perdita di peso che può arrivare al 20%: l’Ozempic e tutti gli altri farmaci della stessa categoria (agonisti del recettore di GLP-1). Sempre in base alle ricerche e i post sui social, nello stesso periodo in cui la dieta chetogenica perdeva adepti, tra il 2024 e il 2025, l’Ozempic e le altre molecole facevano segnare un +182%, surclassando di molto anche le altre voci del settore diete.
Le aziende
La cartina al tornasole, del resto, sono le decisioni delle aziende, che riflettono in pieno queste tendenze. Riformulazioni e nuovi packaging sono sempre più incentrati su due filoni. Da una parte si investe su ciò che si mangia mentre si è in trattamento con Ozempic, tenendo conto anche della nausea e degli effetti gastrointestinali e su quando si è terminato, per contrastare conseguenze come l’indebolimento muscolare. E dall’altra si punta su una dieta completa, salutare e sostenibile. I due trend sono segnalati da mesi come quelli più evidenti, con tutte le distorsioni del caso come la scarsa chiarezza di alcuni termini e la non sempre chiara base scientifica per i claim. Fino alla prossima moda.
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