Ha scelto una via “moderna”, e molto toccante, per dare l’addio al ciclismo: una lunga lettera pubblicata sui propri canali social. Simone Petilli sabato correrà la sua ultima gara professionistica e non sarà una corsa qualsiasi, ma il Giro di Lombardia che passerà (nella fase iniziale) anche per le sue strade, nel Lecchese.

Petilli, scalatore bellanese, lascia a 32 anni in maglia Intermarché-Wanty, dopo nove anni di professionismo in cui non ha mai raccolto vittorie, ma piazzamenti di prestigio come il terzo posto nella tappa del Giro d’Italia 2023 Capua-Gran Sasso d’Italia. Simone è sempre riuscito a farsi voler bene in gruppo per abnegazione, disponibilità e simpatia.

“La mia passione è diventata un lavoro”

“Ho fatto quello che da bambino sognavo, ho pedalato per il mondo, corso contro campioni che guardavo in televisione, e poi cercavo di imitare uscendo con la mia bicicletta e scalando salite il più forte possibile – ha scritto Petilli nella lettera aperta – Da ragazzo passare professionista era un obiettivo, poi l’ho raggiunto, senza rendermene conto ho fatto di lavoro la mia passione, imparato molto, maturato esperienze che pochi hanno. Più di 10 anni dove ho conosciuto persone incredibili, da cui ho imparato molto, e hanno formato quello che sono ora! Il Giro d’Italia che tutti guardano in tv e ogni maggio riempie le giornate di tutti gli italiani, ho avuto l’onore di correrlo 5 volte, ed essere uno di quei protagonisti, sognando la maglia rosa, una vittoria di tappa o anche solo di portarlo a termine!”.

“Ho imparato a rialzarmi dopo ogni caduta”

Giova la pena ricordare che Simone ha portato a conclusione dieci grandi giri, sempre al servizio dei compagni, ultima la Vuleta 2025. “Non sono stato un campione, ma ne ho conosciuti davvero tanti, e da ognuno ho appreso qualcosa, aumentando la mia stima verso ognuno di loro! – prosegue, con grande franchezza – Però sono stato un ciclista professionista, che significa sapersi rialzare dopo ogni caduta, correre in ogni condizione, sotto la pioggia e al freddo, oppure a più di 40 gradi e un sole cocente… gareggiare per 3 settimane consecutive, allenarsi ogni giorno, viaggiare in ogni condizione, misurare tutto ciò che si mangia, riposare al meglio, avere cura del proprio corpo, metterlo sotto stress e portarlo al limite delle sue capacità praticamente ogni giorno!”.

“Il futuro si prospetta interessante”

Infine, sottolinea Petilli, “mi sono divertito, ho fatto tutto ciò che volevo (o quasi!), quindi ho deciso che è arrivato il momento di crescere e guardare avanti! Il futuro si prospetta altrettanto interessante! Adesso è il momento di restituire al ciclismo quello che mi ha dato… il mio ultimo grande giro è finito, ma il mio saluto finale lo darò nella mia corsa di casa: il Lombardia, ci vediamo lì. Grazie a tutti quelli che mi hanno supportato, e sono stati davvero tanti! Grazie a tutti quelli con cui ho corso, fatto parte dello staff, dirigenza o altro nel mondo del ciclismo! Grazie alla mia famiglia! Grazie ciclismo! Se sei stato un ciclista, nella vita puoi fare tutto!”.

Le sentite reazioni dei colleghi

Le reazioni non sono tardate, a cominciare da Tadej Pogacar, il fuoriclasse sloveno di cui Petilli è stato fidato gregario nel 2019. “Grazie Simone”, ha commentato il campione del mondo sotto il post. “Complimenti per la carriera, ora goditi la parte della vita che sarà forse un po’ meno faticosa” ha specificato l’altro pro sloveno Matej Mohorič. Ringraziamenti sono arrivati anche da Fabio Aru, dal campione italiano e concittadino bellanese Filippo Conca, dall’ex iridato Rui Costa che ha scritto: “Grazie per tanto, amico Simone. Ci vediamo”.