di
Cesare Giuzzi
I manifestanti sono partiti cantando «Il 7 ottobre non è una ricorrenza, ora e sempre resistenza». Ingente spiegamento di polizia e carabinieri. L’arrivo in piazza Leonardo da Vinci senza incidenti. Ma nel corteo spuntano cartelli contro Meloni
«Il 7 ottobre non è una ricorrenza, ora e sempre resistenza». Dopo le manifestazioni con derive violente della scorsa settimana, tornano in piazza i manifestanti pro Palestina. Oltre 5 mila in corteo da piazzale Lodi a piazza Leonardo da Vinci, passando per il Corvetto. Stavolta non ci sono incidenti, ma in corteo c’è chi lancia cori che inneggiano alla strage terroristica di Hamas. Slogan anche contro la premier Giorgia Meloni e il ministro Matteo Salvini: «Come Mussolini, Netanyahu Meloni e Salvini finirete». Ad un certo punto, compare anche un cartello con la premier vestita da gerarca fascista accanto a Benjamin Netanyahu nei panni di Hitler. È lo stesso fotomontaggio apparso nei giorni scorsi in un corteo a Firenze. Sul manifesto la scritta: «Criminale e intollerabile aggressione militare alla Flotilla. Meloni corresponsabile».
In piazza ci sono i giovani palestinesi, molte realtà della sinistra antagonista, dei sindacati di base, e collettivi universitari. Gli stessi che in questi giorni hanno occupato la facoltà di Scienze politiche alla Statale. Il corteo parte da piazzale Lodi, poco dopo le 18, scende verso il Corvetto, per poi risalire lungo viale Lucania, viale Puglie, piazzale Cuoco. Il traffico nella zona sud-est va in tilt. Ma tra le centinaia di automobilisti bloccati in coda ce ne sono diversi che solidarizzano con i manifestanti suonando il clacson o urlando cori dai finestrini. A scortare il corteo, un ingente spiegamento di polizia e carabinieri. C’è il timore, che come già successo la scorsa settimana davanti alla stazione Centrale e in tangenziale la manifestazione possa degenerare in episodi di violenza. La piazza è calda, ma oltre a qualche scritta (una stella di David con il simbolo dell’uguale e una svastica) tutto scivola senza incidenti.
Alla partenza da piazzale Lodi c’è anche il consigliere regionale del Pd Paolo Romano, rientrato in Italia sabato dopo essere stato fermato in Israele per aver partecipato alla Global Sumud Flotilla. «Siamo qui per Gaza, dove continua il genocidio nonostante il chiacchiericcio su una pace che non sta arrivando, dove continuano a morire bambini innocenti, medici, infermieri, giornalisti con bombe sganciate da Israele che sono anche frutto della complicità italiana e di un governo che continua a mandare armi». Romano ribadisce: «Chiediamo la liberazione degli attivisti che questa notte sono stati nuovamente fermati illegalmente come è successo a noi. Contro il diritto internazionale, sempre in acque internazionali. Non devono subire i trattamenti disumani che abbiamo subito noi». Dice di essere «tornato per la prima volta in piazza perché non è accettabile che a Gaza continui il genocidio e che gli attivisti e le attiviste della Flotilla vengano trattati così. Denunceremo tutto». Sorvegliati da un ingente spiegamento di polizia e carabinieri.
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8 ottobre 2025 ( modifica il 8 ottobre 2025 | 23:11)
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