Dopo i mondiali in Rwanda e gli europei in Francia, Marco Villa sta preparando la valigia per il Cile, dove dal 22 ottobre si svolgeranno i mondiali su pista. Prima però di lasciarlo imbarcare sul volo per Santiago, la curiosità di avere una sua valutazione dell’esperienza su strada vogliamo togliercela. Abbiamo capito che, sia pure in punta dei piedi, il lombardo ha iniziato a portare nel nuovo modo il suo metodo di lavoro, che ai corridori sembra andare a genio.

Campionato del mondo Kigali 2025, prova su strada professionisti, Giulio Ciccone, Pirnoz Roglic in salitaCiccone era nel gruppetto che si è giocato il podio mondiale: è arrivato il quinto posto. Per Villa una buona risposta dal suo leader

Campionato del mondo Kigali 2025, prova su strada professionisti, Giulio Ciccone, Pirnoz Roglic in salitaCiccone era nel gruppetto che si è giocato il podio mondiale: è arrivato il quinto posto. Per Villa una buona risposta dal suo leader

Caro Marco, si può dire che il doppio debutto sia andato bene? Chiaramente si può sempre migliorare, ma piazzamenti e immagine a nostro avviso sono stati positivi.

Certamente sono contento dei due gruppi, della prestazione, per come si sono applicati, per come hanno collaborato nella riunione sulla strategia. Ci siamo trovati tutti sulla stessa linea, tutti consapevoli del ruolo per cui erano stati chiamati, quindi a livello tecnico sono contento. Si poteva far meglio? Sì, ma era difficile. Al mondiale c’era un posto libero per una medaglia e ci siamo andati vicino. Quelli che erano con Ciccone erano nomi importanti.

All’europeo la stessa storia?

Praticamente sì. La strategia era provare a mettere uno davanti, perché avevamo immaginato che facendo per tre volte quella salita, Pogacar avrebbe portato fuori qualcuno. Addirittura invece è andato via da solo. Abbiamo fatto il possibile per mettere un uomo davanti, ma quel ritmo ce l’ha solo Tadej. Poi abbiamo portato Scaroni a ruota dei primi e lui ha provato a resistere, ma Remco era troppo forte per tutti e tre e l’hanno lasciato andare.

Si correva di nuovo per il terzo posto?

Ayuso è saltato e Seixas è stato bravo a staccare Scaroni proprio sull’ultima rampa. Secondo me una volta giù, Scaroni è veloce e ci contavamo. Purtroppo gli ultimi 50 metri della salita nel circuito corto sono stati fatali.

Campionati Europei 2025, Scaroni ChristianScaroni ha declinato la convocazione di Villa per i mondiali, preferendo puntare forte sugli europei: il quarto posto è un bel risultato

Campionati Europei 2025, Scaroni ChristianScaroni ha declinato la convocazione di Villa per i mondiali, preferendo puntare forte sugli europei: il quarto posto è un bel risultato

Però è un fatto che i due leader dichiarati si siano fatti trovare pronti per l’appuntamento, no?

E’ stato bravo Ciccone a programmare il mondiale e bravo Scaroni a preparare e farsi trovare pronto per l’europeo. Mazzoleni (il capo dei preparatori della XDS Astana, ndr) mi aveva detto che il ragazzo preferiva gli europei in Ardeche, perché aveva già corso da quelle parti a inizio stagione e si era trovato bene. Quindi ho puntato a fare due gruppi. Onestamente, dopo il forfait di Pellizzari, ho provato a tastare un po’ il terreno, per portare Scaroni anche per il mondiale, però è stato fermo sul fatto che voleva rimanere a casa per fare il giusto avvicinamento all’europeo, visto che erano attaccati.

Gestire due gruppi è stato difficile oppure ti hanno reso la vita facile?

E’ stato bello. Quando all’inizio avevo solo cinque nomi per il mondiale, non ho potuto sbilanciarmi troppo. Visto che tre dovevano fare il team relay e due la crono, avrei avuto solo due stradisti puri. Quando siamo tornati a otto, ho potuto sentire più gente. A qualcuno con cui avevo parlato già per l’europeo, come Frigo, durante la Vuelta ho chiesto se gli sarebbe piaciuto venire anche al mondiale e ha accettato. Scaroni, che alla Vuelta si stava muovendo bene nelle fughe, l’ho inserito subito nel gruppo dell’europeo. Poi, con le defezioni di Caruso e Pellizzari, ho tirato dentro anche Garofoli per il mondiale. Non vi nascondo che ho parlato con tanti giovani, perché facessero esperienza, vedessero come lavora un capitano e come si lavora attorno a un capitano. Però purtroppo il calendario e le esigenze di squadra non l’hanno permesso.

Si può fare qualche nome?

Io i nomi li faccio, ma voglio fare anche una premessa: non ce l’ho né con le squadre né con i corridori. Capisco i programmi di tutti e penso che se UCI e UEC hanno deciso di mettere mondiali ed europei così vicini, non ci fossero davvero alternative. Abbiamo parlato con Zambanini, poi con Zanatta per Piganzoli. Ho parlato con Roberto Reverberi per Pinarello. Anche Velasco era interessante, però la XDS Astana per l’europeo mi aveva già dato tre uomini, non potevo chiederne un altro e li capisco. Avevano Emilia e Agostoni e Velasco all’Agostoni è andato a podio. Per cui l’attenzione verso certe prestazioni dei giovani ce l’ho messa.

Cro Race 2025, Edoardo Zambanini in salita nella quarta tappaZambanini non ha indossato la maglia azzurra, andando a correre la CRO Race, chiusa al secondo posto

Cro Race 2025, Edoardo Zambanini in salita nella quarta tappaZambanini non ha indossato la maglia azzurra, andando a correre la CRO Race, chiusa al secondo posto

Zambanini è andato fortissimo in Croazia.

E’ andato bene. Mi ha detto che gli sarebbe piaciuto venire, ma la squadra lo avrebbe fatto correre da leader alla CRO Race ed era contento di avere lo spazio per farlo e alla fine è arrivato secondo. E’ giusto il ragionamento di mettere dentro un po’ di giovani. Era il mio primo mondiale. Sono partito scegliendo uno o due leader e gente che sa fare un certo lavoro. Inserendo negli otto un giovane o due alla volta, che può dare un contributo ma intanto comincia a capire l’attaccamento alla maglia azzurra.

Per te che in pista sei anche allenatore dei tuoi ragazzi non seguire la preparazione è stato difficile da mandare giù?

Sono voluto rimanere in pista perché la metodologia corre veloce e restare fuori significa predere riferimenti e competenze. Quelli della strada sono allenati dai loro preparatori e hanno un programma stabilito con le squadre. Anche con la pista devi condividere i programmi e i momenti di specializzazione, però mi sembra che lì abbiamo fatto sistema. Il mio obiettivo principale sarebbe condividere il calendario per capire se gli atleti adatti al mondiale o all’europeo possono arrivarci in condizione e ancora in spinta. Questo lo devi e lo puoi fare. Per il resto, la preparazione è tutta a carico delle squadre. Un lavoro in meno per me, sebbene mi sia sempre piaciuto mettere nel mio lavoro un po’ di tecnologia e di specializzazione.

Cosa difficile, perché li vedi anche meno…

Li vedi solo l’ultima settimana. Li vedi alle gare, ma insomma li vedi anche tu alle gare. Leggi i risultati, valuti la prestazione in salita o la prestazione in pianura o quello che ti serve per inserire degli elementi con un certo ruolo. Cerchi di capire certe prestazioni dentro la gara. Per fare la selezione devi guardare i risultati per questo forse li vedi meglio in televisione che in presenza.

Campionati europei 2025, cronometroIl vento e un Evenepoel fortissimo hanno impedito a Ganna di giocarsi la crono degli europei. Ma per Villa ci sono margini

Campionati europei 2025, cronometroIl vento e un Evenepoel fortissimo hanno impedito a Ganna di giocarsi la crono degli europei. Ma per Villa ci sono margini

Spostandoci alla crono, Evenepoel sta diventando per Ganna uno scoglio insormontabile?

Pippo ha lottato per anni con tanti campioni. Campenaerts, Van Aert che andava forte a cronometro, Kung, Roglic e altri nomi del genere. Gli altri sono calati, mentre lui è ancora lì e adesso ha Remco. Alle Olimpiadi gli è arrivato vicinissimo, al mondiale l’anno scorso gli è arrivato vicinissimo su percorsi non prettamente specialistici. In questo europeo fa notizia il distacco di 40 secondi, ma a mio modo di vedere lui ha fatto un’ottima prestazione, quindi ha dimostrato di essere ancora in crescita. Purtroppo ha trovato una giornata di folate di vento fortissime.

Si è sentito tanto?

Io ero dietro Pippo e molte volte ho visto che aveva le protesi da una parte e il ginocchio dall’altra per controbilanciarsi. Remco invece ha passato Kung che sbandava e lui non faceva neanche una piega. Questa tipologia di giornate gli sono ancora più favorevoli. Ha una posizione incredibile, oltre ad avere una gamba incredibile. Ma Pippo è sempre là. Vediamo se Remco resterà specializzato nella crono o cambierà terreno.

Quindi non è diventato la bestia nera di Ganna?

C’è ancora la possibilità di fare meglio. E’ una bestia nera a livello di testa, ma è una bestia nera anche il nostro. Pippo non è uno che si demoralizza facilmente.