Non aspettatevi un Monster movie, ma un “messaggio potente“, come ammoniva il regista, che così presentava il suo film: “Parla di paura. Una paura vera. Paura di un demone, di un mostro o di una tigre dai denti a sciabola che ti perseguita“. Con un terzo film nel quale la disperazione – nata dalla consapevolezza – domina…
Una lingua nuova (e antichissima)
Principale e più evidente particolarità del film, è sicuramente la lingua utilizzata dai suoi personaggi, battezzata “Tola” e creata appositamente per l’occasione da Daniel Andersson, che per inventarla si è basato sull’arabo e sul Basco.
La sfida di Andersson
In un’intervista del 2024 con Rue Morgue, Andrew Cumming ha spiegato in dettaglio come è nata la lingua parlata del film: “Quando abbiamo presentato il film al pubblico, la prima domanda è stata: ‘Parlano?’ Sì, parlano. Non grugniscono. Poi, ovviamente, la seconda domanda è stata: ‘Cosa stanno dicendo?’ Per molto tempo ho pensato che l’avremmo fatto in inglese, perché temevo di allontanare la gente dal film. Ero preoccupato dell’impatto che i sottotitoli avrebbero potuto avere sui profitti, capisci? Perché vuoi che la gente veda il tuo debutto. Quindi, ho resistito per un po’, finché non ho capito che quando decidi di fare un film ambientato in un ambiente preistorico, devi buttarti a capofitto. Non ci sono mezze misure. Ho capito che sarei stato un regista pigro se non mi fossi impegnato al massimo. Una volta presa questa decisione e con il sostegno di Oliver Kassman e Ruth Greenberg, abbiamo contattato il Dr. Daniel Andersson, un accademico e linguista, e gli abbiamo lanciato la sfida. Prendere un po’ di basco dallo spagnolo, dal sanscrito, dall’arabo e cercare di creare una lingua madre che avrebbe potuto potenzialmente dare origine a tutte queste lingue. È scomparso con la sceneggiatura per tre o quattro settimane ed è tornato con questa bellissima lingua completamente formata. Ci vogliono un po’ di tentativi per riuscire a pronunciarla, ma una volta che ci sei, abbiamo capito che avrebbe funzionato. Sembra una lingua vera. Il cast era d’accordo e si è impegnato al massimo. Credo che faccia la differenza“.
I premi
Lodato dalla critica, il film, diretto dall’esordiente Andrew Cumming, ha ricevuto numerose nomination ai British Independent Film Awards, vincendo la statuetta per la migliore interpretazione della giovane Safia Oakley-Green. Un premio bissato dall’attrice ai BAFTA scozzesi del 2024, edizione che vide vincitori anche Kit Young come Miglior Attore e Andrew Cumming e i suoi collaboratori per il Miglior Film.

Riprese e location
Girato nel novembre 2020, il film venne presentato in anteprima nell’ottobre di due anni dopo, per esser poi distribuito solo a febbraio 2024. Un percorso lungo, iniziato in salita, visto che si girò a Gairloch, nella zona di Wester Ross, in Scozia, proprio durante la pandemia di COVID-19 e il successivo lockdown, costringendo la troupe a trasferirsi nel locale Gairloch Hotel, a un paio di chilometri dal set, e affittarlo pressoché per intero.