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Maria Sole Tognazzi è innamorata di Petra. Un personaggio che rappresenta pienamente la donna oggi. «Petra segue sé stessa fregandosene del giudizio altrui – racconta al settimanale F l’autrice tra l’altro di Viaggio sola, Io e lei e Dieci minuti – Si è lasciata alle spalle due matrimoni, si è trasferita a Genova e, nella sua ricerca della felicità, cambia spesso pelle. Nelle nuove puntate convive con Marco (Francesco Colella, ndr) e i suoi quattro figli. Mi diverte molto vederla alle prese con un uomo diverso da quelli da una notte e via».


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Ed è “innamorata” anche di chi interpreta Petra, quella Paola Cortellesi che lei ha scelto per il film Passato Prossimo e con cui è diventata grande amica. «Ci siamo spesso dette che noi due somigliamo entrambe un po’ a Petra».

Simile ma non troppo: «Io sono un persona abitudinaria, molto legata alle persone di una vita. E sto molto attenta a non ferirle, cerco le parole e il momento giusto per dire le cose».

Sole, come la chiamata tutti, è figlia del grande Ugo Tognazzi e dell’attrice Franca Bettoja. Il settimanale F ricorda che Sole fa parte di una famiglia allargata che suo padre ha creato nel corso della sua vita. Una famiglia che comprende Gianmarco, e due fratelli da relazioni precedenti del grande attore: Ricky, nato dalla ballerina Pat O’Hara, e Thomas Robsahm che ha scelto di portare il cognome della madre Margarethe, attrice norvegese. 

Rispetto a suo padre «non ho una natura caciarona e preferisco stare con poche persone che scelgo. Però sono anche curiosa del mondo e, quando sono tra gli altri, mi viene naturale sintonizzarmi. Sono un bel mix dei miei genitori. Ho preso l’ironia di entrambi. Il gusto provocatorio e il lato malinconico da mio padre. La forza, un certo tipo di saggezza e generosità, insomma la parte più bella, da mia madre». Una madre che se ne è andata un anno fa… «e non ero preparata al dolore. È stato un anno di!cile. Ho passato l’estate a scrivere una storia che ha a che fare con questo lutto, il più grande della mia vita».

La Tognazzi non ha mai voluto intramprendere la carriera da attrice. «Da bambina – dice ancora al settimanale femminile – ero timida, quasi muta. Era il mio modo per osservare e farmi un’idea del mondo, prima di esprimermi. Ancora oggi amo ascoltare e preferisco accendere i riflettori sugli altri: quello che penso lo dico stando dietro la macchina da presa». E Sole racconta donne forti. 

E così «per anni mi sono sentita dire che tratto male gli uomini, che li metto ai margini, ma ho sempre risposto con una risata: «Era ora!». Vedere le cose da un punto di vista femminile non significa essere maltrattati, ma uscire dalla visuale di un cinema che è stato misogino per decenni».

Ma «se oggi sono così – continua a F – è perché non sono mai stata trattata da femmina. Non ho mai cercato l’approvazione o la protezione maschile, anzi, i miei punti di riferimento erano mia madre, mia zia e mia nonna. Sono cresciuta in campagna, andavo a scuola a Castel Gandolfo e sentivo di essere diversa dagli altri. Non mi vantavo e neppure so”rivo della mia famiglia allargata, oggi ne sono felice perché mi ha ampliato gli orizzonti».


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