Nel primo semestre 2025 il mercato del venture capital italiano ha presentato un andamento contrastante. Da un lato, l’attività di investimento è stata molto dinamica, grazie a numero di operazioni (370) e ammontare complessivo investito (5,2 miliardi), cresciuti rispettivamente del 24% e del 17% rispetto al 2024; dall’altro lato, però, la raccolta di nuovi fondi ha segnato un forte rallentamento. Il fatto che il venture capital (Vc) italiano sia ancora sottodimensionato, rispetto ai principali peer come Francia e Germania, è emerso anche dall’ultimo paper di Banca d’Italia sul Vc (aprile 2025)Cercare risorse per elevare questo mercato è una priorità. Va in questa direzione l’obiettivo che si è posto il Governo già dal 20124 con la legge Concorrenza e poi con il decreto Economia, con cui è stato introdotto già dal 2025 – in virtù di un’esenzione fiscale per Casse e fondi pensioni – l’obbligo a rispettare soglie di investimenti qualificati da destinare al venture capital, pari ad almeno il 3% nel 2025, il 5% nel 2026 e almeno il 10% dal 2027. È probabile però che si parta direttamente dal 2026.