SERT di Tropea: ennesimo appello di Antonio Piserà
Il tema della tutela della salute pubblica e della lotta alle dipendenze torna drammaticamente alla ribalta

#tropeanite-Osprdale-Piserà-2025Una situazione che si trascina da mesi
Antonio Piserà, ex Consigliere Comunale di Tropea, ha inviato una terza e dettagliata lettera di sollecito alla Commissione Prefettizia dell’ASL di Vibo Valentia e al Prefetto, denunciando la grave e ormai cronica discontinuità assistenziale presso il Servizio per le Tossicodipendenze (Sert) di Tropea e chiedendo un intervento immediato e concreto.
Il Sert di Tropea rappresenta l’unico presidio sanitario pubblico specializzato nella cura e nel recupero delle persone con dipendenze per tutto il comprensorio costiero da Tropea fino a Nicotera e comuni limitrofi. Un bacino di circa 35 utenti stabili, spesso con storie di fragilità e sofferenza psicosociale, che da aprile 2024 è stato improvvisamente privato della figura del medico e di personale infermieristico dedicato.

Questo vuoto assistenziale significa:

assenza di monitoraggio clinico e laboratoristico; impossibilità di garantire la somministrazione controllata di farmaci sostitutivi (come metadone e buprenorfina); drastica riduzione dei colloqui psicologici e socio-educativi necessari a prevenire ricadute e a sostenere il reinserimento sociale.
Neppure la nomina, avvenuta nei mesi scorsi, di tre professionisti con incarichi libero-professionali ha avuto effetto: “nessuno di loro – scrive Piserà – ha prestato servizio in modo regolare e programmato a Tropea, vanificando le stesse decisioni amministrative e lasciando scoperta un’area vasta e popolosa”.

Conseguenze sociali e sanitarie gravi

Il risultato è che un numero crescente di pazienti ha interrotto le cure: circa un terzo degli utenti non frequenta più il Sert. Alcuni, scoraggiati e privi di sostegno, hanno abbandonato completamente il percorso terapeutico; altri, per non interrompere i trattamenti farmacologici, sono costretti a procurarsi i medicinali attraverso canali illegali, alimentando un mercato nero che non solo mette a rischio la salute individuale, ma rafforza le economie criminali sul territorio.
Piserà evidenzia anche l’aggravio logistico: “Gli utenti del Sert di Tropea, nel tentativo di non perdere del tutto l’assistenza, devono rivolgersi al Sert di Pizzo, ma ciò significa affrontare decine di chilometri senza mezzi adeguati, con costi e difficoltà che per molti diventano insostenibili. Il Sert di Pizzo, peraltro, versa esso stesso in una condizione critica, già sovraccarico e sottodimensionato rispetto al fabbisogno dell’utenza locale”.

Il quadro normativo

Nella sua nuova lettera Piserà richiama con forza gli obblighi normativi che vincolano l’Azienda Sanitaria a garantire continuità e qualità delle cure: Articolo 32 della Costituzione – La salute è diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività; le istituzioni hanno l’obbligo di garantire cure gratuite e continuità terapeutica anche ai più fragili.
Legge n. 162/1990 – Ha istituito i Servizi per le Tossicodipendenze (Sert), stabilendo che le Aziende Sanitarie devono organizzare servizi territoriali capillari, multiprofessionali e continuativi.
D.P.R. 309/1990 (Testo unico stupefacenti) – Impone alle ASL di fornire direttamente assistenza sanitaria, psicologica e sociale alle persone con dipendenze, inclusa la prescrizione e somministrazione controllata di farmaci sostitutivi.
Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) – Prevedono uniformità di prestazioni su tutto il territorio nazionale; l’interruzione del servizio rappresenta una violazione di standard minimi di salute pubblica.
“Qui non si tratta di una semplice inefficienza – sottolinea Piserà – ma della violazione di un diritto costituzionalmente garantito. Lasciare senza medico e infermiere il Sert di Tropea significa abbandonare persone fragili, esporle a ricadute, mercati illegali e criminalità organizzata, e negare loro un percorso di cura dignitoso e sicuro”.

Le richieste avanzate

Il sollecito presentato chiede che l’ASL: ripristini immediatamente la presenza regolare di un medico e di personale infermieristico presso il Sert di Tropea, almeno due giorni fissi a settimana; assicuri il supporto psicologico e socio-educativo indispensabile alla riabilitazione; eviti ulteriori vuoti organizzativi al termine degli incarichi temporanei; effettui un monitoraggio ispettivo anche sulla sede di Pizzo, già gravemente sotto pressione.

Appello alla responsabilità istituzionale

Piserà conclude l’appello con un messaggio netto: “L’abbandono dei pazienti tossicodipendenti non è solo un fallimento sanitario, ma un boomerang sociale che colpisce tutta la comunità. Chi interrompe il percorso di cura rischia di ricadere nelle dipendenze, di ammalarsi, di morire, o di diventare facile preda della criminalità. È un dovere delle istituzioni intervenire subito e garantire i livelli essenziali di assistenza. Ogni ulteriore ritardo è inaccettabile e può avere conseguenze gravissime”.