Non è andato bene l’incontro di oggi con il sindaco e presidente della fondazione Teatro La Fenice, Luigi Brugnaro, con i lavoratori della Fenice, che il 25 settembre avevano chiesto la revoca della nomina di Beatrice Venezi da direttrice musicale.
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C’è stato qualche chiarimento, ma le parti sono rimaste ferme sulle proprie posizioni: gli orchestrali chiedono la revoca della nomina per ricominciare le interlocuzioni, sovrintentente e sindaco la escludono. E quindi sarà sciopero nel giorno della “prima”, il Wozzeck del 17 ottobre.
Il resoconto dell’assemblea: il sindaco invita a conoscere Venezi
Nel resoconto delle rappresentanze sindacali presenti al tavolo, nessuno dei dubbi posti dai lavoratori è stato risolto. Alla domanda su quale giudizio di merito abbia guidato la scelta di Venezi rispetto agli altri nomi sul tavolo, il sindaco avrebbe infatti motivato la decisione come una scelta “basata anche sulla fiducia”. «Una spiegazione che lascia più di qualche perplessità. Davvero oggi le nomine si decidono sulla base della fiducia, come se concorsi e selezioni pubbliche si svolgessero per simpatia anziché su competenza e merito oggettivo?» dicono i lavoratori.
Il sindaco ha invitato i musicisti a “conoscere” la direttrice, ma i musicisti da parte loro hanno tenuto il punto, sottolineando che si tratta di un fatto che avrebbe dovuto avvenire prima, non dopo la nomina. Il Sindaco avrebbe anche accusato la rappresentanza sindacale di essersi scagliata sulla persona, i lavoratori da parte loro avrebbero chiesto di documentare le presunte diffamazioni, senza ricevere risposta.
Il sovrintendente Nicola Colabianchi, presente all’incontro, avrebbe dichiarato ai lavoratori di aver nominato Beatrice Venezi direttore musicale basandosi sulle stesse caratteristiche di Diego Matheuz (nominato direttore musicale a 27 anni, ndr), una scelta che però allora il Teatro non aveva mai contestato, avendoci lavorato insieme prima della nomina. Secondo Colabianchi, Venezi ha già ottenuto un grande successo di pubblico a Cagliari, con 14.000 presenze, dimostrando la sua capacità di attrarre spettatori. Inoltre, la sua abilità nella comunicazione, testimoniata anche dalla pubblicazione di libri, rappresenterebbe un valore aggiunto. La rappresentanza dei lavoratori «ribadisce con forza che la questione centrale resta il merito e la trasparenza, non le accuse personali, e continuerà a difendere gli interessi dei lavoratori e la credibilità dell’istituzione Teatro La Fenice», continuando a chiedere la revoca della nomina, su cui c’è stata chiusura totale da parte di sovrintendente e sindaco.
Lo sciopero e l’assemblea pubblica il 17 ottobre
I lavoratori della Fenice si sono detti comunque disponibili a iniziare un percorso “conoscitivo” con Venezi come suggerito dal sindaco, ma solo dopo che sia avvenuta una revoca preventiva della nomina a direttore musicale.
A questo punto il livello dello scontro si alza. I sindacati della Fenice, quindi, proclamano lo sciopero per venerdì 17 ottobre, in concomitanza con la prima di Wozzeck, l’appuntamento più importante dell’autunno. Alle ore 18:00 di quel giorno si terrà un’assemblea pubblica, in un luogo che sarà comunicato nei prossimi giorni, aperta alla cittadinanza. I lavoratori si aspettano la partecipazione degli utenti della Fenice, ma anche di musicisti e colleghi delle altre istituzioni culturali e orchestre italiane che hanno espresso solidarietà al Teatro La Fenice in queste settimane. La faccenda infatti ha ormai da tempo travalicato i confini di Venezia, diventando una questione di rapporti lavorativi tra orchestre e dirigenti delle fondazioni.
Il sindaco: «Sono fiducioso, ho dato solidarietà a Venezi»
Il sindaco Luigi Brugnaro, uscendo dall’incontro, ha detto ai cronisti (video in basso) che «c’è anche un tema di progettazione intorno a questa nomina, io voglio tenere aperto un canale di dialogo». Per Brugnaro, che continua a definire “giovane” Beatrice Venezi nonostante abbia 35 anni, la nomina potrebbe dare «grandi speranze al teatro».
«Ho incontrato Venezi e le ho dato massima solidarietà della città, anche come persona – ha detto il sindaco – Ho detto all’orchestra che li capisco, ma la ragazza va tutelata. Si tratta anche di scoprirla e di conoscerla. Noi saremo rispettosi delle loro posizioni, ma sono fiducioso» ha concluso il sindaco, secondo cui «da situazioni difficili possono nascere risultati straordinari». In sintesi, la revoca della nomina non è sul tavolo.
Da parte sua va all’attacco la segretaria comunale del Pd Monica Sambo, secondo cui la nomina va ritirata: «Il sovrintendente e il sindaco devono smetterla di prestare la Fenice alle loro scorribande politiche e ripristinare l’autonomia della cultura, rispettando chi ogni giorno fa vivere questo teatro e lo rende un patrimonio di tutta la città. I lavoratori della Fenice hanno dato una lezione importante: la cultura non è una proprietà privata da usare come passerella politica, ma un bene comune da difendere con competenza e rispetto» dice Sambo.