C’è chi li chiama “figli vip” e chi utilizza un termine molto di moda ultimamente: Nepo Baby. Ma di che si tratta? La Paris Fashion Week appena terminata sembra rispondere perfettamente a questa domanda visto che, sulle passerelle delle griffe più famose, così come nei front row più glamour, si sono visti parecchi cognomi noti. Si tratta di figli di modelle, attori e icone del jet set internazionale che hanno preso il posto delle loro madri e dei loro padri sotto i riflettori, trasformando ogni sfilata in un gioco di somiglianze e di eredità. Tra abiti couture e flash dei fotografi, la moda ha celebrato una nuova generazione che nasce già nel mito, ovvero i nepo baby, giovani, bellissimi e già protagonisti di un fenomeno che mescola glamour, privilegio e tanto, tantissimo gossip.
Da Matilde Lucidi, figlia di Bianca Balti, alle figlie di Nicole Kidman: la nuova generazione di modelle
Di volti nuovi sulle passerelle dell’ultima Paris Fashion Week se ne sono visti parecchi, ma a renderli subito più riconoscibili e familiari ci hanno pensato i loro cognomi: Depp, Moss, Kravitz, Klum, Ciccone e accanto a loro nomi meno noti, perché magari portano il cognome dell’altro genitore. Ecco allora che sulle passerelle dei brand più famosi del mondo abbiamo potuto ammirare le modelle della nuova generazione, da Matilde Lucidi, figlia di Bianca Balti, che ha fatto il suo debutto nella sfilata di Jonathan Anderson, da poco direttore creativo Dior, a Iris Law, figlia di Sadie Frost e Jude Law, protagonista della sfilata Off-White.
Ma non sono le uniche ad aver calcato le passerelle portandosi dietro un’eredità per certi versi anche scomoda, soprattutto quando il genitore è talmente celebre e amato che il confronto risulta immediato, con buona pace di chi invece cerca di seguire in totale autonomia la propria strada. Lo sa bene Deva Cassel, la cui somiglianza (o non somiglianza) con mamma Monica Bellucci è ancora oggi frutto di dibattito e gossip sfrenato.
Sulle passerelle spopolano così i nomi delle top model emergenti come Sunday Rose, figlia di Nicole Kidman e Keith Urban, già al centro del gossip in questo periodo per il loro inatteso divorzio. Dopo il debutto da Miu Miu che aveva già fatto discutere, in questa stagione ha sfilato per Khaite, Calvin Klein Collection e Dior. Il confronto con la celebre madre è stato inevitabile.
Il fenomeno Nepo Baby invade passerelle e front row alla sfilate
Durante il fashion month anche i front row delle sfilate hanno visto parecchi nomi celebri, come ad esempio quello di Lourdes Maria, figlia di Madonna, arrivata nella città francese insieme alla celebre madre, o Kai Schreiber, figlia di Naomi Watts e Liev Schreiber, presente allo show di Mugler.
E che dire di Leni Klum, modella e figlia della famosa super top Heidi Klum, che compare ormai praticamente ovunque proprio insieme alla celebre madre?
Accanto a lei tanti altri nomi illustri come Lila Moss, figlia di Kate Moss, Kaia Gerber, figlia di Cindy Crawford, e Lily Rose Depp, figlia di Johnny Depp. Ma la lista potrebbe continuare. Tutti diversi, ma con un comune denominatore: un cognome che apre porte, ma porta con sé anche un’eredità ingombrante da onorare. Perché essere un nepo baby è un’arma a doppio taglio, si nasce privilegiati ma anche sotto esame. Ogni passo, ogni posa, ogni sguardo viene analizzato, paragonato, giudicato. E se sbagli, il pubblico non perdona.
Il mondo della moda, però, sembra aver trovato in questa nuova generazione di modelle la sua nuova ossessione. Gli stilisti le adorano, le maison le corteggiano, i social le celebrano. In un’epoca in cui tutto deve essere riconoscibile e condivisibile, avere un volto che racconta una storia già conosciuta è un vantaggio irresistibile perché rappresenta il fascino della continuità.
Eppure, dietro il glamour, resta la domanda: si tratta di talento o DNA? I più cinici parlano di nepotismo patinato, i romantici di destino scritto nelle vene. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Sicuramente il cognome aiuta, ma senza carisma, impegno e presenza scenica non si sopravvive in passerella. E in fondo, anche se la porta è stata aperta da qualcun altro, per restare sotto i riflettori serve saperci stare.