di
Irene Chieli
Il riconoscimento è assegnato ogni anno a quei libri capaci di valorizzare la cultura della pace in ogni sua forma che sia tra nazioni, popoli, religioni, persone, società
Dal 2017, ogni anno un nutrito gruppo di associazioni nazionali e internazionali (Brasil club Unesco, Associazione Nazionale Agenti Sottufficiali Polizie Locali, International Academy Diplomatic Pax et Salus, Associazione Nazionale Giudici di Pace), sotto la guida di Antonio Imeneo (Direttore del Centro Internazionale di Ricerca FUNVIC) e Alessandro Marchetti, assegna il premio Books for Peace a quei libri capaci di valorizzare la cultura della pace in ogni sua forma – che sia tra nazioni, popoli, religioni, persone, società.
«Un premio volto a promuovere la cultura, la pace e i diritti umani, con l’obiettivo di stimolare la consapevolezza e favorire lo sviluppo di sinergie con altre associazioni e istituzioni, incoraggiando una riflessione più profonda su questi temi», spiega il Presidente Imeneo.
E prosegue dunque, dall’Europa Experience David Sassoli di Piazza Venezia, premiando Daniele Frongia (vice capo di gabinetto del Ministero per lo sport e i giovani, ex vicesindaco di Roma) per il suo romanzo d’esordio «Molte vite. Roma, il padel, l’apparenza» (Castelvecchi). Un libro che attraversa fragilità, ambizioni, amore, sport e pericoli, in una città che riesce a confondere i confini tra la verità e la finzione, tra il potere e le relazioni.
“Ricevere questo riconoscimento per “Molte vite” è per me un grande onore – dice Frongia. Questo premio unisce letteratura, cultura e impegno per la pace, temi che sento profondamente. Nel mio romanzo ho cercato di raccontare l’ambiguità tra verità e apparenza, il bisogno di guardare oltre i ruoli e le maschere per riconoscere l’umanità (e talvolta la disumanità) dell’altro.”
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9 ottobre 2025 ( modifica il 9 ottobre 2025 | 07:35)
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