A Singapore, Isack Hadjar non è riuscito a chiudere in zona punti, penalizzato soprattutto da un problema tecnico al motore che gli è costato diversi decimi al giro. Eppure, proprio in questo weekend è emerso un elemento che ha rafforzato la convinzione della Red Bull: il francese potrebbe essere il candidato ideale per affiancare Max Verstappen nel 2026.

Che la Racing Bulls potesse brillare a Marina Bay era prevedibile: le caratteristiche del tracciato asiatico esaltano alcune delle doti migliori della VCARB02, in particolare la solidità nelle curve lente. È un punto di forza che la monoposto di Faenza aveva già mostrato due settimane fa a Baku, dove l’ottima trazione le consentiva di uscire rapidamente dalle curve e difendersi anche sui lunghi rettilinei.

Vedere la VCARB02 subito competitiva tra i muretti di Singapore, capace di lottare come miglior squadra del centro gruppo, non ha sorpreso. Ciò che invece ha colpito la scuderia di Milton Keynes è stata la rapidità con cui Hadjar si è adattato a un tracciato sul quale non aveva mai corso prima.

Isack Hadjar, Racing Bulls Team

Isack Hadjar, Racing Bulls Team

Foto di: Shameem Fahath / Motorsport Network

In realtà, scorrendo la griglia, tutti i debuttanti hanno ben figurato nel weekend, pur con qualche errore. Andrea Kimi Antonelli, ad esempio, ha visto sfumare la possibilità concreta di giocarsi la prima fila per una sbavatura in Q3. Il potenziale, però, era evidente, e anche altri rookie sono riusciti a battere i rispettivi compagni di squadra. Un risultato che premia la meticolosa preparazione svolta dietro le quinte.

Ma questa caratteristica di Hadjar assume un valore particolare per la Red Bull e, soprattutto, per Helmut Marko, che nel giovane francese rivede alcuni tratti distintivi del leader del team di Milton Keynes: Max Verstappen.

Isack Hadjar ha iniziato il weekend di Singapore con il piede giusto, firmando il secondo miglior tempo del venerdì. Già nella prima sessione di libere il rookie si era inserito in top ten, per poi alzare ulteriormente l’asticella in FP2. La conferma è arrivata in qualifica, con l’ingresso tra i primi dieci alle spalle di Fernando Alonso, al volante di un’Aston Martin che sui tracciati ad alto carico continua a volare.

Isack Hadjar, Racing Bulls Team

Isack Hadjar, Racing Bulls Team

Foto di: Sam Bagnall / Sutton Images via Getty Images

In gara, però, Hadjar è stato penalizzato da un problema alla Power Unit che, secondo le stime del team, gli è costato circa tre-quattro decimi al giro. Il motore non riusciva a sprigionare tutta la potenza, tagliando l’energia elettrica come se ci fosse un limite autoimposto. Su oltre trenta tornate disputate in quelle condizioni, il deficit accumulato è stato pesante e ha finito per relegare il francese appena fuori dalla zona punti.

Una situazione sfortunata, anche perché non è la prima volta che il pilota transalpino è stato condizionato da problemi alla Power Unit nel corso di questa stagione, saltando ad esempio alcune sessioni di prove libere, e a Monza era andato anche in penalità proprio per montare un nuovo motore.

Nonostante una gara da dimenticare, resta evidente come Hadjar sia sempre più considerato il pilota del futuro per la Red Bull, intenzionata a portarlo nel team ufficiale il prima possibile. Le aspettative nei suoi confronti erano alte già prima del debutto in Formula 1, e le prestazioni di questa stagione, pur con una monoposto competitiva, ed è corretto sottolinearlo, hanno rafforzato la convinzione del team sulle sue potenzialità.

Isack Hadjar, RB F1 Team VCARB 02

Isack Hadjar, RB F1 Team VCARB 02

Foto di: Shameem Fahath / Motorsport Network

Secondo Helmut Marko, il weekend di Singapore ha confermato un trend, ossia ovunque Hadjar vada, anche su piste mai affrontate prima come Marina Bay, riesce a essere subito veloce. “Isack è stato molto impressionante: dopo appena due giri era già in P1, si è subito messo con le macchine più veloci e ha fatto un ottimo giro anche in FP2. Sta progredendo e sta facendo quello che ci aspettavamo da lui”, ha dichiarato il consulente Red Bull.

Per il talent scout austriaco, i primi giri su una pista nuova sono sempre rivelatori: la rapidità con cui un pilota trova il ritmo racconta molto della sua adattabilità. Nel caso di Hadjar, questa dote appare solida, come confermato anche dal passaggio dalla Formula 2 alla Formula 1. Una qualità che Helmut Marko, spesso guidato dall’istinto, apprezza in modo particolare, al di là dell velocità mostrata. Infatti, già prima dell’inizio della stagione il consulente della Red Bull aveva espresso parole al miele nei confronti del francese.

A Singapore, Marko ha ammesso che questa caratteristica di Hadjar gli ricorda, in parte, Max Verstappen, pur sottolineando come il quattro volte campione del mondo resti su un livello differente. “È un altro vantaggio che ha, e lo ha dimostrato praticamente su ogni circuito in cui è arrivato. Non ha bisogno di rodaggio o di conoscenza preliminare. È simile a Max”, ha spiegato il consulente Red Bull.

Hadjar resta in pole position per una futura promozione in Red Bull Racing nel 2026, anche se Marko continua a sottolineare che il team non ha fretta, con il Gran Premio del Messico a fine ottobre come possibile punto di riferimento.

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