Questa casa a Londra racchiude i segreti di James Bond e Winston Churchill.

Una casa a Londra negli uffici di Winston Churchill e James Bond che, se i muri potessero parlare, svelerebbe moltissimi segreti, reali e immaginari: in questo edificio, classificato come Grade II, in passato si trovavano gli uffici del cancelliere britannico. Ma non finisce qui: la sua aura misteriosa ha ispirato molti racconti di James Bond di Jan Fleming, tanto da diventare il set di moltissimi dei film di 007. Un indirizzo a dir poco prestigioso: le OWO Residences by Raffles. Oggi, l’edificio è stato ripensato con grande cura come una collezione di residenze di lusso. L’approccio progettuale si è basato sul rispetto del carattere storico dello spazio, valorizzandolo con comfort moderni e un lusso sobrio e intellettuale. Il risultato, nel nostro caso, è una casa a Londra esteticamente armoniosa ed ergonomica, pensata per una famiglia contemporanea con ogni dettaglio selezionato con attenzione. A capo del progetto, Valeria Senkina, architetta che nel corso della sua lunga carriera si è orientata verso l’interior design.

Valeria Senkina Founder  CEO Dseesion

Valeria Senkina, Founder & CEO Dseesioncourtesy Dseesion

British heritage

Nel cuore di Londra, all’interno dello storico edificio di Whitehall che fu quartier generale del governo britannico durante la Seconda guerra mondiale, ha preso vita un progetto residenziale che mette insieme memoria e modernità: le Raffles Residences at The OWO. A firmare il design degli interni è Valeria Senkina, fondatrice dello studio Dseesion Interiors, che ha affrontato la sfida di trasformare un luogo simbolico — sede degli uffici di Winston Churchill e poi set di molti film di James Bond e serie tv crime — in un ambiente residenziale esclusivo. «Conosco molto bene Londra per i suoi edifici e la sua architettura. Se lavori nel mio settore, ne conosci il valore», racconta Senkina, sottolineando la grande responsabilità culturale dietro la riqualificazione del The Old War Office (ecco il significato dell’acronimo “The OWO”). Il progetto, nella sua totalità, conta 372 residenze private, la maggior parte con una metratura media di circa 300 metri quadrati, con alcune più contenute attorno ai 100 m2. Ciò che rende unico il progetto di Senkina non è la superficie, bensì l’atmosfera. «È difficile da spiegare, ma tutto questo progetto ha un’energia incredibile. Credo che possa davvero arricchire la vita delle persone che vengono ad abitare qui», dice l’architetta.

La grande cabina armadio della casa

La grande cabina armadio della casaMartin Morrell

La camera da letto padronale

La camera da letto padronaleMartin Morrell

La zona pranzo con una palette più scura e preziosa degli altri ambienti

La zona pranzo, con una palette più scura e preziosa degli altri ambientiMartin Morrell

Vincoli e design

La trasformazione dell’edificio non è stata semplice, soprattutto perché The OWO è vincolato. «Non potevamo semplicemente demolire o rimuovere. Ho voluto creare uno spazio vivibile per una famiglia di quattro persone, in un ambiente che un tempo era un ufficio governativo», spiega. Ogni stanza è stata progettata con grandissima attenzione, lasciando che fosse «l’architettura a raccontare la sua storia». Il risultato è un perfetto equilibrio tra heritage e contemporaneità: materiali nobili, colori sofisticati, accostamenti calibrati per non intaccare la solennità del luogo ma restituirgli vitalità abitativa. «Oggi si girano molte serie e film qui, è un edificio che parla di epoche diverse, di amore, di storie, di anime. Ci sono stati artisti, celebrità… Quello che abbiamo cercato di fare è stato catturare lo spirito del passato e combinarlo con una sensibilità moderna per la creazione e il design».

Taylor made

Per arredare gli spazi, Senkina ha scelto di puntare su arredi su misura, alcuni dei quali firmati Promemoria. «Volevo trovare un design che fosse speciale. E quando ho avuto la possibilità di vedere, toccare e percepire i mobili di questo marchio italiano, ho capito subito che c’era qualcosa di speciale. Romeo (Sozzi, fondatore del brand, ndr) è una di quelle persone che trasmettono ispirazione, umiltà, calore. E questo si riflette nei loro pezzi: aiutano le persone a diventare la migliore versione di sé stesse». Tra tutti gli oggetti e gli arredi di questa casa, Valeria Senkina ne ha due del cuore: uno specchio-scrigno e una consolle utilizzata nella zona giorno: «Bianca, elegante, in legno, con tonalità che vanno dal marrone al bianco. È estremamente leggera, trasparente, bellissima». In qualche modo una metafora del progetto, che si gioca tra il peso della tradizione e la leggerezza della modernità. «Questo spazio racconta una storia. Per me e per i miei collaboratori è stato un progetto che ci ha cambiato. Ci ha fatto riflettere sulla filosofia delle cose. Un grande traguardo umano e professionale». Con il suo approccio sensibile e poetico, Valeria Senkina ha saputo dare nuova voce a un luogo iconico della storia britannica. Le Raffles Residences non sono solo abitazioni di lusso: sono scenografie di vita, nate dal rispetto per il passato e dal desiderio di vivere pienamente il presente.