PESARO Ventidue infermieri, che operano principalmente negli ospedali di Pesaro e Urbino, ma anche in altre strutture territoriali, sono in scadenza. Entrati in servizio con contratti a tempo determinato per coprire le esigenze del piano ferie estivo, tra metà ottobre e dicembre, cesseranno le loro attività, senza alcuna proroga. Ma i sindacati della funzione pubblica non ci stanno ed esprimono una «grave preoccupazione per le informazioni, emerse in occasione di recenti incontri con la direzione dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro e Urbino, secondo cui i contratti a tempo determinato degli infermieri in servizio non verranno prorogati e cesseranno a breve». 

Nel dettaglio

Davide Del Fattore (Fp Cgil), Alessandro Contadini (Cisl Fp) e Angelo Aucello (Uil Fpl), giudicano «grave e incomprensibile questa decisione, destinata a produrre pesanti ricadute sia sul piano occupazionale che sull’organizzazione dei servizi sanitari. Da un lato, la mancata proroga di questi rapporti di lavoro interrompe percorsi professionali su cui l’Ast ha investito, privando il sistema sanitario di 22 professionisti competenti e formati, che hanno garantito in questi mesi continuità e qualità dell’assistenza. Dall’altro, si aggrava ulteriormente una situazione di cronica carenza di organico, che da anni denunciamo: reparti e servizi in sofferenza, infermieri costretti a doppi turni, accumuli di ferie non godute e difficoltà nel garantire i livelli adeguati di assistenza».

Le tre organizzazioni sindacali evidenziano inoltre che «queste lavoratrici e questi lavoratori sono stati fondamentali per il funzionamento dei servizi, e la loro uscita rischia di compromettere la tenuta complessiva dell’organizzazione, con ripercussioni dirette sulla qualità delle cure all’utenza, anche in relazione alla messa a regime del nuovo modello di sanità territoriale di prossimità che richiede necessariamente l’immissione all’interno del sistema salute di nuovo personale sanitario tra i quali infermieri e oss. La motivazione addotta dall’Ast, secondo cui i contratti non rientrerebbero nel piano di fabbisogno del personale, essendo stati finalizzati alla copertura del piano ferie per evitare accorpamenti di reparti nel periodo estivo, non può essere accettata».

Il contesto

In un contesto in cui la carenza di personale infermieristico è strutturale e universalmente riconosciuta, i sindacati ritengono «necessario e urgente un intervento di revisione del piano del fabbisogno del personale, per garantire continuità occupazionale e stabilità ai lavoratori e un adeguato livello di assistenza ai cittadini». Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono con forza all’Ast ed alla Regione «soluzioni concrete e tempestive, che vadano nella direzione di stabilizzare il personale precario, rafforzare gli organici e tutelare la qualità del servizio sanitario pubblico».

Aggiunge Contadini: «Manca il personale infermieristico, il tutto quando si avviano Case della Salute, Case di Comunità, Ospedali di Comunità, dove sarà necessario assumere personale, in grado di rispondere ai servizi aggiuntivi. Avevamo chiesto la possibilità di prorogarli e valutarli in un momento successivo, ma ad oggi non abbiamo nessuna garanzia. Ci pare una scelta errata, rinnoviamo all’azienda la richiesta di una proroga del contratto. Ma chiediamo anche alla nuova giunta regionale che si formerà, di attivarsi per non disperdere queste professionalità. Il rischio è che vadano in altre regioni, le quali offrono almeno un anno di contratto rispetto ai 4 mesi del nostro sistema. Oppure che si rivolgano al privato. Risultato? Rischiamo di formare professionisti validi e allo stesso tempo di non ridurre il precariato».