di
Pierpaolo Lio

La denuncia il 17 settembre, poche ore prima della scoperta del corpo di Maurizio Rebuzzini; poi il 44enne ha violato il divieto di avvicinamento. Lo stalking e le aggressioni a causa della relazione con una donna

Era stato denunciato una manciata di ore prima che scoprisse il corpo agonizzante del padre a terra, in via Zuretti, a due passi dalla stazione Centrale di Milano, e lanciasse l’allarme. Quella mattina del 17 settembre, un 35enne l’aveva denunciato per lesioni e atti persecutori. Nei giorni scorsi, Filippo Rebuzzini, 44enne figlio del critico fotografico Maurizio, avrebbe violato il divieto di avvicinamento, e per questo mercoledì pomeriggio è stata eseguita dagli agenti del commissariato Garibaldi Venezia un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.

L’aggravamento della misura è stato disposto dal gip in quanto Filippo avrebbe contattato telefonicamente con messaggi e chiamate il 35enne che, per il critico fotografico, ha la «colpa» di frequentare la stessa donna di cui lui è innamorato. La denuncia era scattata dopo un messaggio di minaccia inviato al cellulare del 35enne lo scorso 8 settembre, a cui erano seguite una prima aggressione fuori da un bar di viale Lunigiana e una seconda, qualche giorno dopo, in via Sammartini, e ulteriori messaggi minacciosi.



















































Alcuni giorni dopo la scoperta del corpo del padre – che presentava segni attorno al collo, motivo per cui gli investigatori della squadra mobile indagano per omicidio – Filippo era stato denunciato anche dai carabinieri. Il 29 settembre, in stato di alterazione, il 44enne si era scagliato contro i carabinieri della stazione Porta Garibaldi rivolgendo loro offese e minacce.


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9 ottobre 2025 ( modifica il 9 ottobre 2025 | 13:04)